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Anticorruzione in Sardegna:due progetti per la Regione e per la Sanità

Creato il:  30 Settembre 2016

di Salima Salis

E’ partito a settembre il progetto Aretè “Miglioramento dei processi, aggiornamento, partecipazione e rafforzamento delle competenze per la prevenzione della corruzione” che si inserisce nell’ambito della Convenzione Quadro sottoscritta con la Regione Sardegna in data 25 marzo 2015 – Progetto QUALITA’ ISTITUZIONALE: disegnare l’organizzazione, sviluppare le competenze, rafforzare le leve di gestione per rendere efficaci le politiche della Regione Autonoma della Sardegna.

Il progetto denominato Aretè RAS, promosso dall'Assessorato al Personale in collaborazione con l’Autorità Regionale Anticorruzione, si propone di accompagnare l’organizzazione regionale nelle attività di sviluppo di competenze e nel miglioramento dei metodi e degli strumenti necessari per rafforzare le capacità di gestione del ciclo di prevenzione del rischio corruttivo e prevede in parallelo, nel settore della sanità, un progetto pilota denominato Aretè AOB, rivolto al principale polo ospedaliero della Sardegna, finalizzato alla sperimentazione di una metodologia comune per la realizzazione delle medesime attività e l’ottenimento dei medesimi risultati ma nel rispetto delle peculiarità e delle specificità che rendono unico il settore sanitario.

In entrambi i contesti, a partire da un impianto progettuale comune, si è definito un percorso mirato e personalizzato finalizzato alla mappatura dei processi esposti a maggior rischio attraverso l’individuazione e la ponderazione dei rischi relativamente alle fasi del processo e la previsione, il monitoraggio e la valutazione delle misure utili ad eliminare o ridurre il rischio rilevato. L’attenta analisi dei processi, l’identificazione delle fasi critiche e delle misure più adatte rappresenta, come chiaramente indicato dalla normativa vigente in materia, una potentissima leva di cambiamento sia in termini di miglioramento organizzativo e cultura della legalità che di aumento di efficacia ed efficienza nella gestione dei processi e delle procedure amministrative.

Da questo punto di vista, per il Formez, progettare e programmare le attività di sviluppo e rafforzamento di competenze per supportare l’attuazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC) 2016/2018, significa individuare strategie formative che siano in grado di accompagnare e supportare il Responsabile per la prevenzione della corruzione e il suo staff, nella realizzazione delle attività che, di volta in volta e con soluzioni personalizzate, dovranno essere indirizzate sia al Responsabile e al suo Gruppo di Supporto che ai referenti, ai Dirigenti e, a cascata, anche ai dipendenti.

In questo contesto fortemente dinamico, anche sulla base della riorganizzazione avviata con la L.R. n.24 del 25 novembre 2014 “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”, è apparso necessario utilizzare un approccio learning by doing funzionale sia ad accompagnare e supportare l’elaborazione e lo sviluppo di strumenti (es. mappatura processi, ponderazione del rischio, individuazione e monitoraggio delle misure, banca dati dei processi regionale, ecc.) sia a promuovere lo sviluppo di conoscenze e competenze che consentano di appropriarsi in maniera efficace dei temi propri dell’anticorruzione rispetto al ruolo organizzativo ricoperto dal singolo dipendente.  Questa azione mirata, che vedrà il coinvolgimento in forme e modalità diverse il Responsabile per la prevenzione della corruzione, il Gruppo di Supporto, i referenti e i formatori interni, sarà affiancata dalle altre attività, rivolte ai Capi settore, che favoriranno la diffusione di conoscenze e consapevolezza su contenuti specifici inerenti la trasparenza, il Codice di Comportamento e l’istituto della segnalazione (whistleblowing), in un’ottica sempre finalizzate alla presa di coscienza della responsabilità individuale rispetto a comportamenti orientati alla prevenzione della corruzione nelle sue diverse forme.

In considerazione degli orientamenti dell’ANAC riportati nelle Determinazioni 2015 e 2016, in cui viene dedicato un approfondito focus al settore critico della sanità, il progetto prevede inoltre l’avvio di un’azione pilota rivolta espressamente alla sanità. Si tratta di un progetto, autonomamente finanziato dall’ Azienda Ospedaliera Brotzu in raccordo con l’Assessorato Sanità e politiche sociali, rivolto ai dirigenti del principale polo ospedaliero della Sardegna, l’Azienda Ospedaliera Brotzu, che attraverso l’applicazione di una metodologia comune desidera la realizzazione delle medesime attività e l’ottenimento dei medesimi risultati del progetto madre, ma nel rispetto delle peculiarità e delle specificità che rendono unico il settore sanitario. Il duplice risultato si può ottenere portando avanti, da un lato, attività parallele al fine di consentire la massima personalizzazione e, dall’altro, momenti di condivisione in plenaria attraverso la creazione di gruppi di lavoro a matrice in cui la sanità sia chiamata a partecipare anche alle attività di livello regionale.

Il progetto pilota, denominato Aretè AOB, trova quindi una sua collocazione naturale al fianco del Progetto Aretè RAS, sulla base di due elementi: il primo è dato dalla specificità e dalle forti criticità presenti nel settore sanitario, così come evidenziato dai citati Aggiornamenti del Piano Triennale Nazionale 2015 e 2016; il secondo è invece connesso alla possibilità di accelerare l’implementazione e la diffusione nel settore sanitario regionale di conoscenze, metodi e strumenti comuni grazie all’osmosi con le attività, già di un livello più avanzato e strutturato, portate avanti dall’Ufficio del Responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione regionale.

L’azione pilota, avviata in stretto raccordo anche con l’Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è quindi orientata alla sperimentazione e diffusione di contenuti, strumenti e metodi sviluppati dal Formez nei progetti nazionali e dalla stessa Regione Autonoma della Sardegna, in tutto il comparto della sanità regionale in accordo con gli orientamenti di tutto il Sistema Regione al fine di condividere una cultura etica e organizzativa omogenea in tema di prevenzione della corruzione.

Il risultato complessivo che ci si attende nel tempo, trattandosi di un’azione pluriennale che vede la prima annualità impegnata nella sperimentazione in ambito sanitario, è di favorire la progressiva diffusione in tutto il Sistema Regione dei medesimi strumenti e metodologie di lavoro, oltre che di una cultura etica e organizzativa omogenea, attraverso la realizzazione di azioni future da replicare annualmente in altri settori dell’amministrazione regionale.

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:29