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La Commissione europea presenta una “agenda europea sulla migrazione” come risposta concreta alla gestione del fenomeno migratorio.

Creato il:  1 Giugno 2015

La Commissione europea ha presentato una agenda europea sulla migrazione, in cui affronta la complessità del fenomeno migratorio  integrandolo in tutti i settori d’intervento comunitario, sia di politica interna che di politica estera, anche attraverso la sensibilizzazione e partecipazione più diretta degli Stati membri, istituzioni UE, organizzazioni internazionali, società civile, autorità locali e paesi terzi.

Questa la premessa di una articolata risposta che la Commissione intende fornire concretamente alla drammatica esigenza di gestione dei flussi migratori, divenuta  non a caso una tra le priorità più importanti della Commissione Junker, a fronte della urgenza di una soluzione per la crisi nel Mediterraneo, divenuto sempre più frequentemente teatro delle tragedie in cui perdono la vita migliaia di migranti nel tentativo di attraversarlo.

L’agenda delinea una prospettiva di medio-lungo termine che poggia su quattro pilastri: ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne, una forte politica comune di asilo e una nuova politica di migrazione legale da leggersi in chiave integrazione.

I primi due richiamano ad una azione con carattere di immediatezza in risposta alle tragedie che si sono consumate in mare: 30000 migranti posti in salvo dal 1 novembre 2014, giorno in cui Mare Nostrum ha lasciato il posto alla JO Triton, dei quali circa 7000 direttamente dai mezzi coordinati dall’agenzia per il controllo delle frontiere esterne.

Si prevede dunque di triplicare il budget previsto per le missioni Triton e Poseidon elaborando contestualmente un nuovo piano operativo concordato con l’Italia, che permetterà di aumentare i mezzi a disposizione e la portata geografica in modo tale che Frontex possa svolgere il doppio ruolo di sostegno operativo alle frontiere per gli Stati interessati.

Nell’agenda è rivendicata l’importanza riservata alla cooperazione e allo scambio tra agenzie e attività di intelligence volte all’informazione e alla sicurezza: da qui una serie di proposte relative alla cooperazione con i paesi terzi per controllare i flussi migratori, che potrebbero di fatto collocare la prima linea difensiva della "Fortezza Europa" in luoghi lontani come il Niger.

E’ inoltre ribadito fermamente il dovere dell’Europa di proteggere i migranti attuando una forte politica comune di asilo (terzo pilastro), con la priorità di garantire la piena e coerente attuazione del sistema europeo di comune di asilo, in particolare promuovendo l’identificazione e il sistematico impiego delle impronte digitali, sforzandosi per ridurre gli abusi.

Il quarto pilastro è rappresentato dall’attuazione di una nuova politica di migrazione legale, che si sviluppa attraverso la ridefinizione delle priorità delle nostre politiche di integrazione, anche aumentando i vantaggi della politica migratoria per le persone e i paesi di origine – ad esempio,  rendendo meno costosi, più rapidi e più sicuri i trasferimenti delle rimesse – affinchè l’Europa, nel suo declino demografico, una destinazione allettante per i migranti.

Per aiutare gli Stati membri in prima linea a accogliere un numero maggiore di migranti, la Commissione ha proposto di aumentare la dotazione del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF) di 57 milioni di euro, destinato a tre tipi di intervento: raddoppiare gli aiuti di emergenza in tutte le fasi successive al primo arrivo e al primo screening dei migranti; la realizzazione di un progetto pilota volontario sul reinsediamento; e infine attuare i programmi di sviluppo e protezione regionale per l'Africa settentrionale e il Corno d'Africa.

Importante infine menzionare anche l’ulteriore sforzo della Commissione con la proposta di aumentare la dotazione del Fondo Sicurezza interna (ISF) di 5 milioni di euro, da destinare agli aiuti di emergenza (prima assistenza medica e identificazione dei migranti) ai fini delle attività di sorveglianza condotte nel contesto delle operazioni Triton e Poseidon.

 

Staff Europe Direct

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:29