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Commissione Ue: "Occorrono più sforzi da parte degli Stati per rendere istruzione inclusiva verso migranti e rifugiati"

Creato il:  15 Novembre 2016

Occorrono maggiori sforzi per rendere i sistemi di istruzione e formazione dei PAesi Ue più inclusivi rispetto a rifugiati e migranti. 

L'edizione 2016 della relazione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione, pubblicata il 7 novembre, contiene un’analisi della situazione dell'Unione europea e dei sistemi nazionali e descrive come gli Stati membri si trovino ad affrontare un duplice compito: da un lato garantire investimenti finanziari adeguati e dall’altro offrire un'istruzione di elevata qualità ai giovani di qualunque estrazione, compresi rifugiati e migranti. 

La relazione di monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione, alla sua quinta edizione nel 2016, raccoglie un'ampia gamma di informazioni e prove concrete che riflettono l'evoluzione dei sistemi d'istruzione e formazione europei. Essa misura i progressi europei rispetto agli obiettivi di Europa 2020 in materia di istruzione quale parte della più ampia strategia UE per la crescita e l'occupazione. Analizza, inoltre, le principali sfide per i sistemi d'istruzione europei e presenta le misure che possono renderli più adeguati alle esigenze del mercato del lavoro e della società. Contiene un confronto tra paesi, ventotto relazioni approfondite per paese, mentre una pagina web dedicata contiene ulteriori dati e informazioni. Il piano di investimenti per l'Europa, Erasmus+, i fondi strutturali e di investimento europei, compresa l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, nonché Orizzonte 2020, contribuiscono a stimolare gli investimenti e a sostenere le priorità strategiche nel settore dell'istruzione.

La Commissione sostiene la riforma e il miglioramento dei sistemi d'istruzione degli Stati membri mediante la cooperazione politica, la valutazione comparativa e il finanziamento di programmi come Erasmus+. La relazione di monitoraggio è parte integrante di questo lavoro: presentando una serie di misure sperimentate sul terreno e che favoriscono il dialogo, aiuta gli Stati membri a migliorare i loro sistemi d'istruzione. 

Per quanto riguarda gli investimenti nell'istruzione, secondo i dati più recenti della relazione di monitoraggio (2014), la spesa pubblica per l'istruzione nell'UE ha iniziato nuovamente a crescere dopo tre anni consecutivi di contrazione. A livello UE gli investimenti pubblici in tale settore sono cresciuti annualmente dell'1,1 %. Circa due terzi degli Stati membri hanno registrato un aumento. In sei paesi l'aumento è stato maggiore del 5 % (Bulgaria, Ungheria, Lettonia, Malta, Romania e Slovacchia), mentre in dieci Stati membri la spesa per l'istruzione nel 2014 è diminuita rispetto al 2013 (Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Italia, Lituania e Slovenia).

Parallelamente sono necessari maggiori sforzi per rendere i sistemi d'istruzione più inclusivi. L'istruzione è un potente motore d'integrazione per i giovani con un passato di migrazione i cui risultati tuttavia continuano a essere peggiori di quelli dei residenti autoctoni. Ciò significa che gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi, in particolare visto l'aumento del numero di rifugiati e migranti che giungono nell'Unione europea (1,25 milioni nel 2015 rispetto a 400 000 nel 2013). Circa il 30 % dei nuovi arrivati è composto da persone di età inferiore ai 18 anni, e la maggior parte di esse ha meno di 34 anni. Data la loro giovane età, l'istruzione è uno strumento estremamente potente per favorirne l'integrazione nella società.

Come risulta dalla relazione di monitoraggio, vari Stati membri sono impegnati a risolvere questo problema. La relazione mette in evidenza una serie di misure che vanno da un sostegno sostanziale al bilancio a misure specifiche e innovative per affrontare la mancanza di competenze. Ad esempio: in Austria sono stati istituiti corsi di recupero negli istituti di istruzione e formazione professionale e di istruzione generale; in Germania si sta discutendo della possibilità di assumere più di 40.000 insegnanti e migliaia di assistenti sociali per coprire circa 300.000 nuovi posti nel sistema d'istruzione, dalla prima infanzia all'istruzione e formazione professionale; in Svezia sono state riformate le norme di accoglienza e scolarizzazione dei nuovi studenti ed è stato istituito un sistema di valutazione iniziale delle competenze (entro due mesi dall'arrivo presso l'istituto scolastico); in Finlandia i comuni hanno ottenuto un maggior sostegno finanziario per organizzare corsi di preparazione; in Francia, oltre ad altre iniziative, è prevista l'attuazione del programma "Aprire le scuole ai genitori affinché l'integrazione abbia successo"; e in Belgio la capacità di accoglienza delle classi e il numero di insegnanti di lingue sono stati aumentati.

La relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2016 relativa al nostro Paese, è consultabile sul seguente sito web: https://ec.europa.eu/education/sites/education/files/monitor2016-it_it.pdf

 

Staff Europe Direct

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:29