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Nuove sfide per l’azione formativa: educare al paesaggio

Creato il:  4 Settembre 2013


 
FORMAZIONE&CAMBIAMENTO N. 79 SETTEMBRE - OTTOBRE 2013
 
di Gianluca Cepollaro*
 
La rilevanza della conoscenza e dell’apprendimento è particolarmente evidente nell’ambito dell’educazione al paesaggio. Un ambito di straordinario interesse che muovendo dal rapporto uomo-natura è capace di connettere temi rilevanti per vivere il presente e per immaginare il futuro.
L’educazione al paesaggio si configura perciò come un luogo in cui si verificano delle inattese convergenze che forniscono l’opportunità di affrontare una serie di urgenze educative che riguardano la relazione tra natura e cultura, tra lettura della storia e progettazione del futuro, tra responsabilità e partecipazione, tra esigenze di fruizione e possibilità di costruzione di spazi di vita appropriati. Come ha scritto Salvatore Settis, il paesaggio, e con esso l’ambiente e il territorio spesso trattati separatamente da un diabolico e miope specialismo, “sono un bene comune sul quale tutti abbiamo, individualmente e collettivamente, non solo un passivo diritto di fruizione, ma un attivo diritto-dovere di protezione e di difesa” .
Viviamo un tempo in cui nella relazione tra uomo e natura è necessario cambiare paradigma per affrontare percorsi e conflitti inediti ma indispensabili. Bisogna sottoporre a critica innanzitutto la consuetudine diffusa di intendere la natura come qualcosa che è “là fuori”, che circonda la vita degli individui e della specie. Una natura che preesiste e che in qualche modo orienta l’azione degli uomini in termini di dover risolvere problemi. L’uomo agendo costruisce se stesso mentre costruisce il proprio spazio di vita, in una incessante ricorsività che va oltre l’idea di un semplice adattamento ad un contesto naturale separato ed esterno. È necessario, in altre parole, sostituire una concezione adattazionistica con una costruttivistica e coevolutiva del rapporto tra uomo e natura .
È proprio guardando alla co-evoluzione tra uomo e natura che è possibile comprendere ciò che oggi homo sapiens è diventato, come sono emerse le sue distinzioni specie-specifiche quali il linguaggio verbale, la coscienza di ordine superiore, l’esperienza simbolica ed estetica , attraverso le quali prende forma il paesaggio. (LEGGI TUTTO)
 
*Vice-direttore della TSM-Trentino School of Management. Presso la stessa TSM dirige la STEP-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio
 

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28