Il bilancio dell’UE è uno strumento importante che traduce le politiche europee in realtà concrete, permettendo di finanziare le azioni che gli Stati membri non possono finanziare da soli o che è possibile finanziare a costi inferiori riunendo le risorse.
Il bilancio viene adottato con una procedura democratica: è preparato dalla Commissione europea, viene poi discusso e approvato dal Consiglio dell’UE e dal Parlamento europeo. Una volta adottato, è gestito congiuntamente dagli Stati membri dell’UE e dalla Commissione o direttamente dalla Commissione.
Nella pratica, l’80 % del bilancio dell’Ue è gestito dalle amministrazioni nazionali o regionali.
Il progetto di bilancio dell'UE comprende due importi, impegni e pagamenti, per ciascun programma da finanziare. Per impegni si intendono i finanziamenti che possono essere stabiliti nei contratti in un determinato anno, mentre i pagamenti sono gli importi effettivamente erogati.
Lo scorso 27 maggio la Commissione ha presentato la proposta di bilancio per il 2016, in cui emerge che gli impegni ammontano a 153,5 miliardi di euro e l’ammontare di risorse in stanziamenti di pagamento è pari a 143,5 miliardi di euro. La proposta, in attesa di approvazione da parte del Parlamento europeo e degli Stati membri, prevede tra le diverse voci:
- 66,58 miliardi di euro, pari a quasi la metà dell’importo complessivo degli stanziamenti, è previsto per stimolare la crescita, l’occupazione e la competitività all’interno dell’Unione;
- 1,67 miliardi di euro per sostenere le priorità politiche della Commissione (ad esempio, l’Unione dell’energia e il mercato unico digitale);
- 1,8 miliardi di euro per finanziare Erasmus+, il programma per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport;
- 10 miliardi di euro per rafforzare la competitività mediante la ricerca e l’innovazione grazie a programmi come Horizon 2020;
- 42,86 miliardi di euro per supportare gli agricoltori.
Nel nuovo progetto di bilancio, aumentano poi gli stanziamenti in materia di migrazioni.
Nello specifico sono previsti: stanziamenti aggiuntivi per le operazioni Triton e Poseidon, un rafforzamento dell’assistenza di emergenza per i paesi in prima linea, il finanziamento di un programma di reinsediamento a livello di Unione europea e il potenziamento dell’agenzia Frontex ed EASO (Ufficio per il sostegno all’asilo). Inoltre, 833 milioni di euro verranno stanziati per il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e per il Fondo Sicurezza Interna.
Importanti voci di spesa sono, infine, quelle riguardanti le emergenze esterne all’Unione e l’aiuto umanitario (9,5 miliardi di euro), lo strumento europeo di vicinato e lo strumento di cooperazione allo sviluppo.
Staff Europe Direct