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Oltre il “mito educativo”. Formative assessment e pratica didattica, Milano, FrancoAngeli, 2013. S. Pastore, D. Salamida

Creato il:  14 Gennaio 2014


FORMAZIONE E CAMBIAMENTO N. 81 GENNAIO - FEBBRAIO 2014
 
Recensione di Monica Pentassuglia
 
Processi di profonda innovazione, a livello politico, sociale ed economico, investono oggi i sistemi educativi portando alla luce differenti istanze in campo valutativo e formativo così come la necessità di rivedere criticamente le tradizionali modalità di testing e di definire una valutazione che sia più rispondente alle esigenze dei principali attori coinvolti (Eryans, Cousins, 2009; Vidoni, Paletta, 2006; Evers, Herbert, 2002; Castoldi, 2012; 2005). Sullo sfondo della disamina del rapporto scuola-società le Autrici evidenziano, passando attraverso le differenti interpretazioni e modulazioni associate alla valutazione, i principali cambiamenti che hanno interessato il sistema formativo italiano (Cap. 1). È in particolare la valutazione agita in classe a raccogliere le maggiori attenzioni. Nello specifico, la diffusione dell’approccio socio-costruttivista all’apprendimento ha contribuito a diffondere la considerazione che la valutazione costituisca un elemento chiave per l’insegnamento-apprendimento, processo di conoscenza dell’alunno e per l’alunno oltre che momento costruttivo e di rimodulazione dell’azione didattica. Si palesa così l’esigenza e l’opportunità di affiancare alle tradizionali forme di valutazione dell’apprendimento, che, in una logica di controllo, sono comunque indispensabili e necessarie, una valutazione finalizzata a sostenere il processo di apprendimento. La valutazione, secondo una funzione di learning, avrebbe così un ruolo essenziale non solo nella comprensione dell’alunno e dei suoi bisogni formativi, ma soprattutto nella strutturazione e ottimizzazione stessa della progettazione didattica. L’obiettivo è, allora, programmare processi valutativi che ruotino attorno all’utilizzo di feedback efficaci e tempestivi per una valutazione che, consentendo modi e tempi di riflessione sui percorsi agiti, possa realmente essere di sostegno all’apprendimento.
            Simili considerazioni portano le Autrici ad inserirsi nel filone di studi internazionali sul new assessment che pone in primo piano la funzione formative che la valutazione svolge nel processo di insegnamento-apprendimento. In questo senso, percorrendo i punti chiave del costruttivismo socio-culturale, il testo sviluppa un’accurata analisi del formative assessment e delle sue implicazioni a livello didattico (Cap. 2).
            Uno sforzo di riflessione, che apre a diversi e numerosi interrogativi: qual è il ruolo della valutazione nella pratica didattica e cosa ne pensano gli insegnanti? Quali le strategie più utilizzate? Sono capaci di utilizzare la valutazione per promuovere l’apprendimento?
            S. Pastore e D. Salamida tentano di rispondere a questi interrogativi attraverso un’indagine esplorativa (Cap. 3), sulle rappresentazioni che gli insegnanti di scuola primaria hanno del formative assessment. I dati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di docenti delle scuole di Bari e provincia, evidenziano importanti risultati e riflettono la percezione d’ideologicità e miticità che gli insegnanti hanno del formative assessment: la loro scarsa conoscenza, infatti, non solo porta a preferire la dimensione summative della valutazione nel contesto classe, ma lascia all’improvvisazione i passaggi chiave di raccolta delle informazioni, analisi, interpretazione e restituzione del feedback caratteristici di un approccio formative, a dispetto di quanto evidenziato in letteratura (Heritage, 2013). «La tradizionale visione della valutazione ridotta a strumento di selezione, controllo, punizione sembra ancora saldamente radicata nelle concezioni degli insegnanti, che pur inscrivendo la loro azione di insegnamento in una prospettiva costruttivista, non riescono, così come emerge dai dati ricavati dall’indagine sul campo, a distinguere e a predisporre un effettivo formative assessment» (p. 121).
            Diversi gli scenari che, così, si dispiegano: da un lato, per gli insegnanti, la necessità di predisporre un sistema coerente, continuo e comprensivo di valutazione declinato a partire dal livello micro della classe; dall’altro, la responsabilità della ricerca, a fronte delle evidenze raccolte, di valutare le azioni e le strategie più efficaci per l’integrazione del formative assessment nel processo di insegnamento-apprendimento.
            I numerosi riferimenti alla letteratura internazionale di settore e l’attenta analisi delle strategie e delle pratiche valutative attivate nel micro della classe per la promozione di un apprendimento significativo, fanno di questo testo uno strumento ricco, pratico ed essenziale per insegnanti, studiosi e professionisti del settore.

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28