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OPEN DAYS 2014 local events: a Bari il laboratorio su "I patti per le Città"

Creato il:  30 Settembre 2014

di Maurizio Cognetti*

Connettere la diffusione di contenuti, applicazioni e servizi digitali avanzati con la sperimentazione della pratica della "comunità intelligente" quale sistema territoriale sostenibile. Questo il senso dei “Patti per le Città”. Se ne è parlato il 20 settembre 2014 a Bari, presso la Fiera del Levante, nel laboratorio “SmartCities&Communities: I patti per le Città”, promosso dalla Regione Puglia, Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, in collaborazione con i progetti Capacity SUD e POAT di Formez PA.

Obiettivo della giornata - che rientra nell'ambito dei local events degli OPEN DAYS 2014 – European Week of Regions and Cities, - è stato quello di sollecitare il trasferimento dell'esperienza del percorso di capacità istituzionale SmartPuglia 2020, sviluppato dalla Regione con Formez PA, ai sei territori pugliesi coinvolti nell'iniziativa.

“L’edizione di quest’anno degli OPEN DAYS - ha ricordato in apertura dei lavori Anna Claudia Abis, Responsabile Ambito "FARE RETE" del progetto Capacity SUD, Formez PA - evento organizzato dalla Commissione Europea e dal Comitato delle Regioni in programma a Bruxelles dal 6 al 9 ottobre, prevede una sessione di apertura, seguita da oltre cento sessioni di lavoro. Con l’evento di oggi parte il ciclo dei quattro eventi locali (sui trenta appuntamenti complessivi previsti in Italia) promossi e supportati da Formez PA, su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica, per creare un’azione di rete tra le Regioni Obiettivo Convergenza, condividere la conoscenza che verrà prodotta nell'ambito di queste attività e favorire, quindi, un confronto interregionale più stretto sui temi chiave degli OPEN DAYS di quest'anno”.

Tre infatti gli argomenti affrontati dagli OPEN DAYS 2014: Strategie regionali di connessione, Capacity Building e Cooperazione territoriale, con il convegno di Bari in linea con la prima di queste priorità tematiche individuate dalla Commissione Europea.
 
“L’iniziativa dei Patti per le Città - ha affermato Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, Regione Puglia - rientra nelle azioni del POR FESR 2007-2013 della Regione e, al tempo stesso, si inserisce, come “Azione-Ponte” tra i due cicli di utilizzo dei fondi strutturali e d’investimento europei, nel percorso di costruzione della Strategia regionale per la ricerca e l’innovazione basata sulla Smart Specialization per il periodo di programmazione 2014-2020”.

I patti per le Città rappresentano dunque una declinazione locale delle "smart cities and communities”, con interventi che dovranno caratterizzarsi per l'uso della tecnologia digitale e per l'attivazione di reti di relazioni in grado di operare in un ambiente altamente cooperativo. ”Conoscenza, condivisione, partecipazione, questo è il cuore della “smartness” - ha aggiunto la Agrimi - la capacità di utilizzare le informazioni e andare oltre, trovare le connessioni, saper leggere dentro le proprie realtà. I Comuni capoluogo hanno interpretato la sfida proposta, in tema di approccio al territorio e coprogettazione, e tutti i progetti presentati hanno visto un coinvolgimento attivo degli stakeholders”.

Undici i milioni di euro infatti a disposizione dei Comuni pugliesi capoluogo di Provincia per realizzare, entro il 31 dicembre 2015, proposte progettuali comprese in uno o più degli otto ambiti di intervento previsti.

Nella Tavola rotonda, moderata da Domenico Pennone, giornalista esperto di comunicazione pubblica e innovazione, le città hanno quindi raccontato il loro percorso verso la smart city: dalla creazione di un ‘Hub dell’Educazione e della Conoscenza’, che sarà inaugurato il prossimo 22 ottobre e inteso come primo livello di implementazione della visione strategica di “Brindisi Smart Lab” - descritto dal Vice Sindaco Giuseppe Marchionna - alla “BATinnovation” dei Comuni di Barletta, Andria e Trani per la valorizzazione dei centri storici delle tre città in ambito ambientale, di sicurezza del territorio, beni culturali, turismo e mobilità sostenibile, nelle parole di Domenico Campana, Assessore della Provincia BAT alla Pianificazione territoriale ed urbanistica.

Ed ancora: le “3esse (Smart environment - Smart mobility -Smart governance)” del Comune di Foggia, con un progetto di ‘Promozione della sostenibilità con nuove tecnologie di comunicazione e di rete’, e lo sviluppo di una piattaforma di servizi digitali di valorizzazione dei beni storico-culturali del territorio tarantino, raccontate da Rosa De Benedetto, Dirigente del Comune di Taranto, Servizio Decentramento Comunicazione e Innovazione.

Sviluppare un sistema innovativo di monitoraggio urbano, potenziando il cruscotto per la misurazione della smartness della città, è invece l’obiettivo del progetto della città di Bari “secondo una visione di città intelligente - nelle parole del Sindaco Antonio De Caro - che passa innanzitutto dal semplificare, attraverso la tecnologia gli adempimenti dei cittadini e dell’amministrazione. Così come recepire le segnalazioni degli utenti, su disservizi o malfunzionamenti, e poter attuare gli interventi correttivi. Cose anche semplici, quindi, ma nell’ottica di avere una relazione stabile con i cittadini. E’ smart infatti anche condividere con loro le scelte”.

“La città smart city e la capitale europea della cultura in questo momento, nell'ambito del processo, sono esattamente due facce della stessa medaglia” - ha detto Raffaele Parlangeli, Dirigente Settore Programmazione Strategica e Comunitaria del Comune di Lecce e Direttore di candidatura di Lecce capitale della cultura 2019, che ha raccontato l’esperienza del processo integrato che ha consentito di presentare il Patto per la città, mettendo a sistema i living lab, il coworking e la progettazione partecipata. “E’ anche soprattutto un modo di intendere le politiche cittadine di rigenerazione urbana, di rivalorizzazione dei beni culturali e di un uso delle tecnologie che guardano a una città del futuro, una città che riesce a reinventarsi e immaginarsi grazie alla forza dinamica della cittadinanza e dell'associazione di tutti gli enti”. Ampia infatti è stata la partecipazione a sostegno della candidatura del capoluogo salentino, in attesa che, a metà ottobre, la Commissione Europea stabilisca la città vincitrice.
 
“Ma se le tecnologie sono la bussola, la meta siamo noi cittadini” - ha sintetizzato quanto emerso nella tavola rotonda Francesco Surico, Direttore Generale Innova Puglia SPA - per cui la vera sfida è far incontrare le idee e le persone, coinvolgere autenticamente le imprese e gli utenti e fare dei Patti per le Città dei laboratori, delle azioni-pilota, per capire come trasferire in seguito in tutti i 258 Comuni pugliesi le modalità del progettare insieme”.

“Un’ottica di rete tra le esperienze per creare nuove opportunità di sviluppo per l’intero territorio regionale, senza dover ogni volta ripartire da zero - ha concordato Alessandro Delli Noci, Assessore all’Innovazione Tecnologica del Comune di Lecce - con un riuso anche degli strumenti tecnologici in ottica di open innovation per le comunità del cambiamento”.
 
Ma come si misura il livello di smartness delle città? “Non ci si riferisce all’indice della qualità della vita - ha spiegato Marco Mena, Director Between e responsabile Smart City Index - ma si misura il delta di innovazione tecnologica che la governance introduce nelle proprie politiche ed azioni.  Attraverso un sistema di open data basato su rilevazioni di oltre 400 indicatori, digitali e 'green' e relativo a tutti i Comuni capoluogo, ogni anno noi mettiamo a disposizione delle città, delle Regioni, del governo e degli operatori dell’offerta oltre 50mila misurazioni utili per poter capire quali politiche mettere in atto”.

Dalla dimensione europea a quella nazionale e regionale delle smart cities e communities: questo uno dei fili conduttori del convegno. “E’ di grande interesse il Partenariato Europeo per l'innovazione delle Smart  Cities - ha ricordato Paolo Casalino, Dirigente Ufficio per i Rapporti con le Istituzioni dell'Unione Europea, Regione Puglia - un contenitore lanciato dalla Commissione circa due anni fa e che tende ad aggregare non solo le città ma gli attori, in forma di quadrupla elica, cioè le città, le aziende che possono fornire soluzioni tecnologiche, i centri di ricerca ma anche i cittadini intesi come utilizzatori finali, Chiaramente ciò si lega anche a possibilità di finanziamento in Horizon 2020, il programma europeo per ricerca e innovazione”. In un quadro generale, comunque, in cui è importante la possibilità di integrare anche fondi strutturali nazionali e le decisioni in sede di programmazione dei fondi strutturali regionali, in stretta sinergia con le politiche di governance locali.
 
“I progetti di città intelligenti probabilmente dovrebbero essere almeno di livello nazionale – l’opinione di Francesco Profumo, Presidente Osservatorio ANCI Smart City - e credo quindi che il primo elemento sia quello di fare una puntuale pianificazione, identificare una specie di master plan minimale perché una città diventi più amichevole. Ma il problema, più che tecnologico è culturale, di relazione. “Non è sufficiente parlare di smart- ha aggiunto Profumo – ma processi di questo tipo devono partire innanzitutto dalle scuole e devono inoltre ingaggiare veramente gli utenti finali, i cittadini. E poi, la progettazione, perché naturalmente si può riutilizzare tutto l'intangibile mentre per il tangibile bisogna operare direttamente sui territori”. Superare quindi una volta per tutte l’organizzazione napoleonica delle nostre amministrazioni, che non “parlano tra loro” e costruire progetti di città intelligenti veramente calati “dentro” le realtà locali.
 
“Ma non si può replicare ciò che non si conosce a fondo e da qui, di nuovo, emerge la centralità della conoscenza e del dialogo - ha concluso i lavori Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo economico, Regione Puglia - il nostro è un percorso che coinvolge le città, le amministrazioni, le imprese, i cittadini, tutti i soggetti della quadrupla elica. E’ fondamentale che tutti collaborino al progetto di avere città più sostenibili, più inclusive e con una migliore qualità della vita. Il significato dell’OPEN DAY di oggi è proprio questo: parliamoci, ciascuna città illustri alle altre e ai presenti, che sono imprese, esperti, consulenti, cittadini, quali sono i progetti in maniera tale che chi non ha agito su quelle specifiche azioni possa replicarle altrove, se le ritiene utili. In questo modo non soltanto si fa squadra ma si crea una rete di innovazione che meglio ci conduce verso la SmartPuglia del futuro”

In linea con i temi individuati per l’edizione 2014 degli OPEN DAYS, e secondo le indicazioni della Commissione Europea, l’evento ha rappresentato quindi per la comunità locale un’opportunità di confronto per esprimere i propri fabbisogni di innovazione, connetterli con le soluzioni proposte e disegnare nuove prospettive.

L’impegno dei progetti Capacity SUD e POAT di Formez PA, dopo la Regione Puglia, proseguirà con la realizzazione, entro il 30 novembre 2014, dei successivi tre local events nelle Amministrazioni di Calabria, Campania e Sicilia.

Per maggiori informazioni sugli OPEN DAYS local events organizzati da Formez PA visita il sito www.capacitaistituzionale.formez.it/.

* Progetto Capacity SUD

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28