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Paradise l’OST? Spunti per l’uso e l’analisi dell’Open Space Technology, Milano, FrancoAngeli, 2010. Vito Garramone, Marco Aicardi (a cura di) Democrazia partecipata ed Electronic Town Meeting. Incontri ravvicinati del terzo tipo, Milano, FrancoAngeli, 2

Creato il:  21 Maggio 2014


FORMAZIONE E CAMBIAMENTO N. 83 MAGGIO - GIUGNO 2014
 
Quali sono gli effetti del pensiero riflessivo delle professioni e quali gli effetti prodotti dal pensiero riflessivo dei professionisti della partecipazione, che si trovano loro malgrado a lavorare in un campo d’azione mutevole e al tempo stesso complesso, con una complessità di casi che solo la componente sociale sa produrre, in anni come questi in cui la società è sempre più liquida e le comunità sempre più scalari e multiformi?
 
La risposta sembra doverci suggerire la creazione di una comunità di pratica ed invece, ne è proprio il frutto.
“Dopo alcuni anni di studio, analisi ed utilizzo delle principali applicazioni di progettazione partecipativa ed inclusiva abbiamo sentito l’esigenza, pur partendo da esperienze formative e professionali differenti ma complementari, di ritornare su metodi e strumenti per provare a farne un uso più critico e consapevole” (p. 13, Paradise l’OST).
Un piccolo gruppo di professionisti decide di inaugurare un dibattito sulle tecniche, attraverso due volumi a più voci, al fine di comprendere come la partecipazione, sempre più alla moda, venga declinata in questi decenni nel nostro Paese. Il confronto tra un teorico ed un pragmatico, con diversa formazione (i curatori dei volumi), supportati da una terza figura di esperto della comunicazione, produce un dibattito sulle teorie-in-azione che continuerà nelle pagine di due volumi attraverso il dialogo virtuale tra urbanisti, sociologi, psicologi, antropologi, esperti della comunicazione, facilitatori, organizzatori, funzionari pubblici, politici, partecipanti, ricercatori, ecc…
I due volumi sono Paradise l’OST? Spunti per l’uso e l’analisi dell’Open Space Technology (FrancoAngeli, 2010) e Democrazia partecipata ed Electronic Town Meeting. Incontri ravvicinati del terzo tipo (FrancoAngeli, 2011), gli autori Vito Garramone, un pianificatore territoriale e psicologo di comunità, e Marco Aicardi, un facilitatore professionista. Al di là degli anni di pubblicazione, gli interrogativi proposti sono di notevole interesse e premono irrimediabilmente verso una valutazione e bilancio sulla partecipazione e sulle sue performance, oltre che sugli impatti nei confronti degli end users e delle comunità locali destinatarie.
Cosa hanno prodotto le arene deliberative? Che differenza c’è tra quelle che sono state organizzate per mezzo del modello basato sull’auto-organizzazione di chiara matrice bottom up, rappresentato dall’Open Space Technology di H. Owen, rispetto alle risposte afferenti al modello di gestione top-down, in questo caso rappresentate dal modello dell’electronic Town Meeting ideato da AmericaSpeaks? Chi sembra aver vinto la sfida, ovvero quale modello è risultato in questi anni di maggiore fortuna?
È interessante notare come tutta una serie di azioni e realizzazioni, anche in Italia, stia in mezzo a questi due estremi, e che spesso la realtà ha visto l’alternanza di entrambe le soluzioni per aumentare il portato della democrazia deliberativa ed il dominio pubblico di nuovi gruppi sociali su specifiche questioni, erodendo sempre più lo spazio riservato a soggettività tecniche e politiche. I due volumi sono lo specchio di due forme di organizzazione sia delle istituzioni che del cambiamento sociale, perché le arene deliberative sono spazi di nuovo apprendimento sociale e di empowerment collettivo in cui viene costruita nuova conoscenza e nuova coscienza del sé, del noi e della dimensione della “cosa pubblica”.
Teoria e pratica si compenetrano e permettono di comprendere casi reali, eventi e risultati prodotti.
Pur partendo da questioni di metodo e dallo studio di tecniche diverse, i volumi raccontano i passi di un percorso conoscitivo di creazione di modalità d’azione sociale e di presa di coscienza delle proprie capacità di attivazione di risorse e competenze, ora partendo dal caos liberatorio dell’auto-organizzazione, ora assecondando le dinamiche iper-progettate dell’etero-organizzazione.
I due volumi consentono di entrare in questi due mondi diversi, apprenderne i segreti ed avere strumenti di lettura ed analisi delle dinamiche dei nostri giorni sia ad un pubblico profano che ad un pubblico di esperti.

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Data pubblicazione: 
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28