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Rassegna Stampa #SmartItalia

Creato il:  12 Giugno 2020

Rassegna Stampa #SmartItalia lezioni per il futuro  del 12/06/2020

Cos’è

La Rassegna Stampa #SmartItalia legge tra le righe delle pagine dei giornali cercando elementi di cambiamento e nuove ipotesi, racconta oggi i primi passi per ripartire. Un nuovo modo di fare rassegna stampa intercettando alcuni spunti del cambiamento in atto.

PA e PA Smart working

Sul Messaggero di ieri un articolo dedica spazio al tema della meritocrazia nella PA e si legge di come l’Aran,  l'agenzia governativa che siede per il governo al tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto, abbia convocato i sindacati proprio per illustrare il documento conclusivo sull'ordinamento professionale. Nel documento si prevedono per i dipendenti delle PA degli aumenti in base al merito, nonché l’arrivo di una nuova figura: il manager. Si legge, infatti, come “nei ranghi dei ministeri ad affiancare gli impiegati, i funzionari e i dirigenti, potrebbe arrivare una nuova categoria: i manager. Potrebbe essere questa una delle grandi novità della riforma, con gli aumenti legati al merito”. Per l’Aran inoltre “sarebbe necessario poter promuover sul campo i più bravi a ‘super-funzionari’, manager o, per usare un termine del privato, quadri intermedi”. Le conclusioni dell'Aran saranno inviate al Ministro per la PA, Fabiana Dadone, che potrebbe inserirle nell'atto di indirizzo per l'avvio delle trattative per il rinnovo dell'accordo per il triennio 2019-2021.

Su Conquiste del lavoro un articolo dedica spazio a quanto sta facendo il Comune di Bologna in tema di smart working con la progressiva sostituzione dei PC fissi con portatili in grado di facilitare il lavoro da remoto. Sono stati, infatti, stanziati dei fondi per l’acquisto di divace e supporti per essere utilizzati in uno “smart working stabile” quindi adottato anche dopo l’emergenza Covid 19. Non sarà obbligatorio e si potrà usare stabilmente lo smart working o alternare il lavoro da casa e in sede.

Pa e semplificazione

Sul Sole24Ore si legge un interessante articolo sul tema della semplificazione. In vista del decreto semplificazioni, che andrà in Consiglio dei Ministri per la seconda metà di giugno, i ministeri hanno fatto pervenire 200 proposte di articoli che rischiano di complicare la semplificazione con l’introduzione di nuove procedure. Dalla semplificazione anagrafica, ad una trentina di modifiche al codice degli appalti, dall’imposta sull’affissione della pubblicità, alla rigenerazione urbana ecc. Il rischio è che, invece di semplificare, si introducano nuove norme che complicano ulteriormente le procedure. L’intenzione però è quella di concentrare l’azione di governo su temi specifici come il danno erariale e l’abuso d’ufficio per sbloccare “la paralisi della firma”. Nella direzione della semplificazione e del buon senso va l’Autorità anticorruzione che propone, proprio per rendere reale la spinta alla semplificazione amministrativa, che “si applichi a tutti gli appalti la corsia emergenziale già prevista dal codice agli articolo 63 e 163”, basterebbe , infatti,  un articolo del Decreto Semplificazioni che dicesse si può applicare la corsia di emergenza del codice “perché il Covid ha creato una condizione di emergenza per tutta l’economia nazionale”.

Sempre sul Quotidiano degli Enti Locali del Sole24Ore un altro articolo affronta il tema, sottolineando come serva un decreto Semplificazioni snello e con otto vere riforme “taglia burocrazia”. Vanno eliminati i passaggi “che oggi rendono eccessivamente incerto e lungo l’iter delle opere pubbliche”. Tra i temi suggeriti nell’articolo ci sono la necessita di limitare l’abuso di ufficio e limitare la burocrazia difensiva, per quanto riguarda il danno erariale paga anche chi non fa; l’attuazione di gare completamente digitalizzate; stop ai rallentamenti delle autorizzazioni; alt al gioco dell’oca “basta con i pareri reiterati”; riduzione delle 30mila stazioni appaltanti in poche amministrazioni e centrali operative; ricorso al periodo emergenziale di sei mesi.

Strumenti e provvedimenti

La Stampa dedica un articolo al varo del Family Act da parte del Governo “ci sarà un assegno per ciascun figlio a carico, saranno più chiare e flessibili le regole per i congedi parentali e per le coppie, sarà più facile affittare casa grazie alle agevolazioni fiscali ad hoc”. Per quanto riguarda l’assegno per ciascun figlio minorenne a carico, scatterà già dal settimo mese di gravidanza e verrà calcolato in base all’Isee e aumenterà del 20% a partire dal terzo figlio. Anche per i figli disabili sono previsti degli incrementi. Il congedo parentale sarà a prescindere dallo stato di famiglia e per i padri lavoratori ci saranno congedi obbligatori non inferiori a 10 giorni. Per le madri lavoratrici ci sarà una indennità lavorativa della retribuzione e sarà possibile dedurre o detrarre le spese per gli addetti ai servizi domestici. Sono, inoltre, previsti contributi per l’asilo nido e per le spese per le palestre e le piscine, nonché per l’acquisto di libri scolastici. Si prevedono anche detrazioni fiscali per le spese per l’acquisto dei libri universitari di figli maggiorenni, a carico, e agevolazioni fiscali per giovani coppie sotto i 35 anni per l’affitto della prima casa.

Si tratta di un pacchetto di misure che verrà attuato nel tempo, il Family Act varato dal consiglio dei ministri, è una legge delega e il Governo dovrà provvedere ad una serie di decreti legislativi per dettagliare e rendere operative le norme

Scuola

Sul Messaggero di ieri un articolo riporta l’ordinanza del ministero, secondo la quale quest’anno non ci saranno i soliti quadri esposti fuori dalle scuole e gli scrutini saranno solo on line. Non ci saranno i plexiglass in aula e i voti saranno nascosti nel registro elettronico personale. La nuova regola è stata comunicata alle scuole il 9 giugno.

 

 

 

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Data pubblicazione: 
Venerdì, 12 Giugno, 2020 - 18:36