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Rassegna Stampa #SmartItalia lezioni per il futuro

Creato il:  19 Maggio 2020

Rassegna Stampa di #SmartItalia lezioni per il futuro

Cos’è

La Rassegna Stampa SmatItalia legge tra  le righe delle pagine dei giornali cercando elementi di cambiamento e nuove ipotesi per affacciarsi alla fase 2, arricchiti dall’esperienza maturata . Un nuovo modo di fare rassegna stampa intercettando alcuni spunti del cambiamento in atto.

Rassegna Stampa #SmartItalia lezioni per il futuro  del 19/05/2020

PA e semplificazione

Il tema “semplificazione” in questi giorni, in cui si inizia a guardare oltre la fase due, è oggetto di riflessione ed è trattato in svariati articoli. Sul Sole 24Ore di oggi viene dato spazio ad un interessante excursus sulla strada per la semplificazione amministrativa, percorsa dal nostro Paese negli ultimi 40 anni, attraverso una serie di leggi e decreti, a volte efficaci, per “cambiare marcia alla Pa”. Un percorso con tappe essenziali: la riforma del ‘90 (Andreotti), le leggi Bassanini del '97, la riforma Madia del 2016, quest’ultima all'insegna della semplificazione e della lotta alla burocrazia. Si tratta di semplificazioni a cui anche il Governo attuale mira e, forte della necessità di ripartire, la speranza è che sia “la volta buona”.

Il Sole 24Ore insiste sul tema semplificazione con un altro articolo nel quale auspica una ripresa del nostro Paese, e del suo tessuto economico, libero dalla burocrazia vista come dannosa alla crescita del Paese. Si legge come “Bisogna passare dalla cultura della procedura a quella del risultato, come a Genova, la proposta è di individuare 50 opere da avviare subito e finire in tempi certi… solo in questo modo, superando tutti i formalismi ma anche le diffidenze di chi rischia di essere escluso a priori, il modello Genova potrà diventare un modello Italia".  

Anche sulla Stampa di ieri, in un articolo interessante, il Ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia sottolinea come siamo appena entrati nella fase 2, quella della lenta ripartenza dettata dalla prudenza, in vista del successivo rilancio del Paese attraverso un progetto industriale che avverrà solo nella fase 3. Il Paese ha bisogno di semplificare le procedure, come chiedono le categorie produttive, e  “per questo sto preparando, per la parte che compete il mio Ministero, un meccanismo di semplificazione che cancelli i tanti duplicati a carico delle imprese. Deve poter bastare una mail per concedere il suolo pubblico ad un titolare di un bar che ne faccia richiesta” sottolinea Boccia.

Sul Corriere del Veneto di oggi si legge come il Governo abbia già annunciato il decreto “Semplificazione” che si propone di “fare correre l’economia con tagli alla burocrazia”. Come sappiamo, il nostro Paese è alle prese da 40 anni con strumenti per la semplificazione amministrativa senza sempre avere raggiunto gli obiettivi prefissati. Si legge, infatti, "fare leggi e decreti non significa necessariamente cambiare. Il gene della riforma senza cambiamento sembra essersi stabilmente inserito nel Dna della cultura politica e amministrativa”.

Regioni

Sulla Stampa di ieri un articolo dedica spazio al tema del rapporto con le Regioni in questa delicata apertura della Fase 2. Il Ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia invita alla prudenza e ricorda come le regioni siano chiamate a seguire le linee guida per garantire la sicurezza in differenti sistemi regionali "ci piaccia o no, il nostro Paese si confronta con 21 sistemi diversi e quindi è inevitabile coinvolgere tutti”. Sempre sulla Stampa di ieri un altro articolo racconta il complicato rapporto tra Governo e Regioni, che fino ad un paio di giorni fa, non avevano ancora a disposizione le linee guida che le orientassero per la riapertura. Si tratta di un momento delicato, dinnanzi al quale le Regioni reagiscono in maniera differente, dalla massima prudenza della Campania “che non firma”, alla richiesta di un ulteriore avvallo scientifico da parte della Lombardia, alla fretta del Veneto, fino alla prudenza del Lazio che aumenta la distanza di sicurezza da un metro ad un metro e mezzo. L’agitazione delle Regioni è stata causata anche dalla temporanea assenza delle linee guida nel DPCM “Rilancio” e che poi sono state allegate una volta avuto il benestare del Ministero della Sanità.

Strumenti e provvedimenti

Il Corriere della Sera dedica un articolo alle linee guida per la fase due. Si legge come per tutte le attività che ripartono “Regioni e provincie autonome devono avere preventivamente accertato la compatibilità con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori” ed avere “individuato protocolli e linee guida per ridurre i rischi”. Le regole e le disposizioni prevedono il metro di distanza ed il divieto di uscire con la temperatura oltre i 37.5, l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine al chiuso, mentre per i bambini al di sotto dei 6 anni non sono obbligatorie, agli anziani è invece raccomandato di uscire il meno possibile. Infine, dal 3 giugno saranno aperte le frontiere. Inoltre, le regole prevedono per ristoranti e bar clienti seduti e niente code, per i parrucchieri 7 giorni su 7 e i capelli vanno sempre lavati, per i negozi in 40mq entra una persona alla volta e i vestiti si provano con i guanti, per i centri commerciali termo scanner con segnaletica e ingressi limitati, per le autoscuole l’esame di 15 minuti e l’obbligo di visiera e mascherina, per le palestre e piscine una distanza di 2 metri per i chi fa sport e di 7 per chi nuota, per gli alberghi meglio check in e check out automatizzati;  per le spiagge ombrelloni distanziati e sono vietati i giochi di squadra.

Scuola

Su ItaliaOggi di oggi un articolo sul protocollo di sicurezza in vista degli esami di maturità per garantire la creazione di un help desk, dedicato con un numero verde a disposizione di dirigenti e segretari h24, e la creazione di un tavolo che “dovrà esaminare le questioni di maggior rilievo, sia sul fronte organizzativo che sanitario, con una cadenza abbastanza ravvicinata, ogni due giorni”. Il tavolo darà indicazioni e linee di coordinamento agli uffici scolastici regionali, “che a loro volta si dovranno organizzare con task force in cui saranno presenti anche esponenti della Protezione civile e della Croce rossa”. L’obiettivo di questo provvedimento è “di verificare, in base anche all'andamento del contagio, che è assai diverso tra regione e regione, eventuali misure aggiuntive e maggiormente restrittive rispetto a quelle previste nel Protocollo a tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico coinvolto”.

 

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Martedì, 19 Maggio, 2020 - 16:06