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Scuola Democratica riprende le pubblicazioni: intervista con Luciano Benadusi

Creato il:  12 Maggio 2011

a cura di Stefania Capogna (1)

 

1. Che cosa è SD?
"SD è l’acronimo di Scuola Democratica, una delle riviste storiche nel mondo dell’educazione in Italia che, dopo otto anni di silenzio, ha ripreso ora le pubblicazioni con l’uscita del 1° numero della nuova serie, un numero speciale. Edita da Guerini e Associati, si presenta con un secondo titolo in inglese Learning for Democracy, una veste rinnovata e il supporto di un ampio ed autorevole network scientifico, composto da oltre 100 fra studiosi e professionisti, i quali hanno firmato il manifesto culturale per il rilancio della rivista. Direttore è di nuovo il prof. Luciano Benadusi dell’Università “La Sapienza” di Roma, vice-direttore Vittorio Campione, coordinatrice della redazione Assunta Viteritti. Al loro fianco sono stati costituiti un advisory board e un comitato di valutazione scientifica composto da Alessandro Cavalli, Daniele Checchi, Giorgio Chiosso e Clotilde Pontecorvo. La periodicità è quadrimestrale e, oltre al formato cartaceo, la rivista sarà disponibile in formato web.
Con funzioni di sostegno e di collaborazione alla nuova serie di SD, si è poi costituita l’associazione “Per Scuola Democratica”, della quale sono entrate a far parte, in qualità di soci fondatori, 10 importanti istituzioni ed organizzazioni: i consorzi Adapt ed Almalaurea, l’Associazione Nazionale Presidi (ANP), la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università “Sapienza” di Roma, l’Acli-Enaip, la Fondazione Giovanni Agnelli, la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, l’Isfol e l’Unione delle Università per Adulti (UNIEDA)".

2. Di che cosa si occupa SD?
"Confermando - insieme alla testata - l’asse tradizionale centrato sul mondo della scuola, la nuova serie di SD si caratterizza per un approccio sistematico all’intera area della education e del learning e abbraccia quindi altri due campi: l’università e un ambito denominato “apprendimento, formazione e lavoro”. Ognuno di questi campi sarà affrontato sia in modo specifico che con un’attenzione particolare alle sue connessioni ed analogie con gli altri. Scopo della rivista è offrirsi come luogo di ricerca, di riflessione e di dibattito nel nostro paese ma anche entro una prospettiva internazionale, facendo dialogare tra loro studiosi di varie discipline (in particolare, antropologi, economisti, pedagogisti, psicologi e sociologi), nonché studiosi e professionisti operanti sul terreno (amministratori, dirigenti, insegnanti, formatori)".

3. A chi è rivolta?
"A tutti quelli/e che sono impegnati/e, in modo riflessivo, nei tre campi di cui si occupa: studiosi (universitari e non), amministratori e policy makers, funzionari delle Regioni e degli Enti Locali, dirigenti, insegnanti, formatori". 

4. Che cosa significa nelle vostre intenzioni learning for democracy?
"La rivista, come è connaturato alla sua storia e continua ad essere esplicitato dalla testata anche nella nuova versione inglese – Learning for Democracy –  si impegna, nel solco aperto anzitutto da Dewey, a porre al centro del suo lavoro il nesso tra educazione e democrazia, considerando lo sviluppo della conoscenza sulle situazioni e sui processi dell’education e del learning una delle condizioni essenziali per ottenere finalmente un adeguato investimento sociale su questi settori e per favorire il successo di policy indirizzate, non in modo solo nominalistico, a lungimiranti riforme e innovazioni.
Come è scritto nel manifesto culturale per il rilancio di Scuola Democratica, “Al momento della fondazione della rivista – durante gli anni 60’ – la testata “Scuola Democratica” aveva un chiaro significato di opposizione all’autoritarismo allora ancora assai diffuso nella scuola italiana. Oggi da questo punto di vista la situazione è profondamente mutata, tanto che al titolo storico in italiano si è deciso di affiancare un nuovo titolo in inglese: Learning for Democracy. A divenire centrale è infatti il nesso tra processi educativi e uno scenario politico generale di consolidamento e sviluppo della democrazia, cioè della società e delle istituzioni democratiche, eredità tuttora vitale del pensiero di John Dewey, che va attualizzata anche alla luce dei più recenti dibattiti filosofici sul tema della giustizia, da Rawls in avanti” E più avanti, ampliando il discorso dall’istruzione ai nuovi campi dell’education e del learning: “Il sistema del life-long e del life-wide learning può …. operare come un supporto essenziale per il consolidamento e lo sviluppo di una società democratica e della libera scelta dei soggetti nella costruzione della propria identità e dei propri progetti di vita, e in questo senso realizzarsi come una nuova e più estensiva forma di “scuola” democratica, ovvero venir meno a tale compito. Può favorire l’avvento di un mondo più equo, dove le diseguaglianze sociali siano da un lato più contenute e dall’altro maggiormente legittimate dal principio regolativo del merito, oppure venir meno a tale compito. Può aiutare il passaggio ad un’economia più equilibrata che assicuri nello stesso tempo la flessibilità e la sicurezza dell’occupazione, la competitività delle aziende, dei territori e dei sistemi-paese e il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente, o venir meno a tale compito”.

5.  Quale è il contributo di SD su questi temi e perché può essere interessante/utile seguirne il dibattito?
"L’indice del n.1 offre un esempio significativo dei contenuti e del taglio che caratterizzeranno la nuova serie della rivista. Si apre con una riflessione di ampio respiro, l’intervista di Alain Touraine sulla scuola del soggetto, il riconoscimento delle diversità culturali e la società delle donne. Seguono quattro saggi che si occupano delle visioni dell’educazione, dei divari sociali e territoriali nelle performance cognitive misurate dalle prove Pisa, delle trasformazioni dell’università italiana nel contesto dello “spazio europeo”, di formazione e lavoro nella società della conoscenza. Un’ampia sezione è dedicata al confronto di punti di vista sui temi cruciali del rapporto tra istruzione ed educazione, delle recenti  riforme della scuola secondaria e dell’università, del mutamento degli ambienti di apprendimento, dell’apprendistato e del come si apprende per il lavoro. Rassegne e recensioni offrono strumenti utili di approfondimento. Chiude il numero un racconto inedito di Marco Lodoli".

6. Come è possibile seguire lo spazio di riflessione che SD mira a costituire?
"Innanzitutto, abbonandosi alla rivista nelle modalità indicate sul suo sito - www.scuolademocratica.it – che contiene fra l’altro il n.0, dove si può trovare una selezione di scritti di Dewey sul rapporto educazione-democrazia curata da M. Lichtner, nonché alcuni link interessanti e altre informazioni utili. Il sito intende essere uno strumento per la partecipazione diretta di quanti aderiscono al programma della rivista ed al manifesto culturale che illustra gli obiettivi e gli indirizzi su cui si basa il suo rilancio".

 

1. Ricercatrice sociale esperta in Education, Counseling   e distance learning:  stefania.capogna@uniroma1.it

 

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Data pubblicazione: 
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:27