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Una pa in digitale? Non basta: occorre che sia interoperabile. Nuove misure della Commissione Ue

Creato il:  3 Maggio 2017

Il 23 marzo 2017 la Commissione europea ha pubblicato un nuovo quadro europeo di interoperabilità con l’obiettivo di aiutare le amministrazioni pubbliche europee a coordinare i loro sforzi in materia di digitalizzazione per la fornitura di servizi pubblici.

Il quadro è stato illustrato a marzo a Roma in occasione del Digital Day, insieme ad altre iniziative mirate a promuovere la cooperazione tra gli Stati membri dell'Unione europea per predisporre la società a valorizzare appieno le potenzialità della trasformazione digitale.

Molti Stati membri dell'UE stanno procedendo alla digitalizzazione delle loro amministrazioni per risparmiare tempo, ridurre i costi, migliorare la trasparenza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. Il coordinamento in questo ambito assicura che il settore pubblico non sia soltanto digitalizzato ma anche interoperabile. Il nuovo quadro europeo dovrebbe quindi aiutare gli Stati membri a perseguire un approccio comune per rendere i propri servizi pubblici disponibili online, anche tra paesi e settori di attività diversi. In questo modo saranno ridotti gli adempimenti burocratici per i cittadini e le imprese, ad esempio per quanto riguarda la richiesta di certificati, l'utilizzo di servizi o la presentazione delle dichiarazioni dei redditi.

Il nuovo quadro normativo offre orientamenti specifici alle amministrazioni pubbliche di tutta Europa su come migliorare la governance e assicurare che sia le normative in vigore sia quelle di nuova adozione non compromettano l'interoperabilità dei servizi digitali. Il quadro presenta una serie di 47 raccomandazioni finalizzate a migliorare l'interoperabilità. L'applicazione del quadro da parte delle amministrazioni pubbliche europee farà sì che i loro servizi siano standardizzati, automatizzati e semplificati oltre che forniti in modo sicuro, in tempi più rapidi e con adempimenti ridotti. Garantirà inoltre una maggiore disponibilità dei dati e una qualità degli stessi tale da rendere più efficaci l'analisi e il processo decisionale.

Le raccomandazioni aggiornate in materia di interoperabilità tengono conto di diverse politiche dell'UE quali la direttiva rivista sul riutilizzo dell'informazione del settore pubblico, la direttiva INSPIRE che mira a  creare un’infrastruttura spaziale dei dati europea per le politiche che hanno un impatto nel settore ambientale e il regolamento eIDAS in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno, come pure di nuove iniziative dell'UE quali l'iniziativa europea per il cloud computing per rendere disponibili servizi basati sul cloud e infrastrutture di dati di prim'ordine che permettano alla comunità scientifica, alle imprese e alla pubblica amministrazione di cogliere appieno i vantaggi della rivoluzione dei big data, il piano d'azione dell'UE per l'eGovernment 2016-2020 e di quelle previste, quali lo sportello digitale unico.

Il nuovo quadro comprende principi e modelli di interoperabilità da applicare sulla base di una serie aggiornata di raccomandazioni e pone un accento particolare sull'applicazione pratica di tali raccomandazioni con l'ausilio di soluzioni concrete esistenti. Le nuove raccomandazioni sono incentrate soprattutto sull'apertura e la gestione delle informazioni, la portabilità dei dati, la governance dell'interoperabilità e l'erogazione di servizi integrati.

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Data pubblicazione: 
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:29