La Commissione europea si impegna a organizzare regolarmente sia riunioni ad alto livello che dibattiti di carattere operativo con le organizzazioni filosofiche e non confessionali, le chiese, le associazioni e le comunità religiose.
Lo scorso 2 giugno si è tenuta la riunione ad alto livello con i rappresentanti delle organizzazioni filosofiche e non confessionali, che è il sesto di una serie di incontri organizzati dalla Commissione a partire dal 2009, quando il dialogo con le chiese, le religioni e le organizzazioni filosofiche e non confessionali è stato inserito nel trattato di Lisbona.
Il focus di questo incontro è stato il tema “Vivere insieme e accettare le diversità”, affrontato, tra gli altri, dal primo vicepresidente Timmermans e dal vicepresidente del Parlamento europeo responsabile per l’attuazione del dialogo Antonio Tajani. Nel corso della riunione si è discusso di diversi argomenti: promuovere la fiducia tra i cittadini e le comunità; vivere insieme e costruire una società in cui ciascun individuo e ciascuna comunità che creda nei valori fondamentali europei possa sentirsi a casa; gestire le differenze in una società eterogenea.
I primi risultati delle riunioni ad alto livello saranno oggetto di dibattito nel primo convegno annuale sui diritti fondamentali dell’Ue che si terrà il 1° e 2 ottobre 2015, per affrontare il tema “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e antimusulmano in Europa”.
La Commissione contribuisce allo sviluppo dello spirito comunitario mediante il dialogo, come in questo caso, e il finanziamento di progetti volti a creare una migliore comprensione interculturale, interreligiosa e interconfessionale.
Nell’ambito del programma “Europa per i cittadini” 2014-2020, la Commissione cofinanzia progetti con un bilancio complessivo di 185,5 milioni di euro destinati a sensibilizzare ai valori dell’UE, come la tolleranza e il rispetto reciproco, e a promuovere l’impegno della società civile.
Il programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” 2014-2020 finanzierà nel 2015 progetti finalizzati a prevenire e combattere l’odio e l’intolleranza antisemiti e antimusulmani, oltre a progetti che promuovano lo sviluppo di strumenti e pratiche volte a prevenire, monitorare e combattere i discorsi di incitamento all’odio su Internet, anche mediante l’elaborazione di argomentazioni che confutino tali discorsi.
Gli strumenti politici e legislativi europei possono sostenere tali interventi a livello nazionale e locale; specifiche forme di reati legati all’odio e all’incitamento all’odio sono già state vietate dalla legislazione europea, in particolar modo dalla decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia mediante il diritto penale e grazie alla direttiva sui diritti delle vittime che entrerà in vigore a novembre 2015 e provvederà a migliorare in modo significativo la tutela delle vittime di reati.
Staff Europe Direct