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Ecco cosa chiedono i sindaci al Ministro del Sud Barbara Lezzi

Creato il:  27 Settembre 2018

“Dobbiamo fare in modo che la SNAI sia più conosciuta non solo a livello locale, ma anche nazionale ". Lo ha affermato la ministra per il Sud Barbara Lezzi nel corso dell’incontro per illustrare lo stato di avanzamento della Strategia nazionale aree interne (SNAI), ma anche per evidenziare gli ostacoli che ne rallentano l’attuazione. Li hanno elencati a turno i sindaci di alcune tra le 72 aree interne coinvolte nella Snai che hanno già approvato la Strategia d’area o firmato l’Accordo di programma quadro (APQ) per l’avvio degli interventi: Valle Maira e Grana, Appennino Emiliano, Piceno, Vallo di Diano, Basso Sangro e Trigno, Matese, Basso pesarese anconetano, Alta Marmilla e Madonie. Lungaggini burocratiche e lentezza dei ministeri le principali criticità su cui praticamente tutti i primi cittadini hanno concordato. Ritardi che i sindaci ritengono tra i principali responsabili della disaffezione tra i cittadini delle aree interne e gli attori locali che sono stati coinvolti nel lungo e faticoso percorso di costruzione delle strategie.  La Lezzi ha affermato di voler dare a queste richieste una risposta rapida: “Mi impegno a portare a termine tutti gli accordi stipulati stimolando anche gli altri colleghi di governo per condividere gli obiettivi di questa strategia”. Tante anche le proposte di miglioramento portate alla sua attenzione come l’adeguamento normativo per velocizzare l’attuazione o l’affiancamento alla Snai di una fiscalità di vantaggio per attrarre investimenti privati nelle aree interne. E non sono mancate parole di ammirazione per la spinta che la Strategia ha saputo imprimere ai territori, “costringendoli” a ripensare sè stessi in un’ottica di condivisione. 
 
 Lo stato dell’arte è stato presentato in apertura dalla coordinatrice del Comitato tecnico aree interne (CTAI), Sabrina Lucatelli, che ha snocciolato i numeri dell’attuazione: 29 Strategie d’area approvate 46 Preliminari approvati, 12 Apq firmati con un impegno finanziario di oltre 500 milioni di euro. Carla Cosentino, dell’Agenzia per la coesione, ha invece sottolineato come il passaggio dalla Strategia all’Apq sia un processo non facile e ha ringraziato le prime aree che hanno consentito la sperimentazione di questa fase delicata, esperienza da utilizzare per le seconde e le terze. Brevi i loro interventi così come quelli dei moderatori. La giornata è stata infatti animata dalle parole dei sindaci, i veri protagonisti della Strategia, che hanno riportato le loro esperienze.
 
 Tre gli aspetti della realizzazione della Snai evidenziati nel corso dell’iniziativa: il coinvolgimento delle comunità locali; la creazione di sistemi intercomunali e l’attuazione concreta degli interventi programmati. Clelia Fusco, responsabile del progetto “La strategia nazionale aree interne e nuovi assetti istituzionale “del DFP attuato dal Formez PA, ha moderato il tavolo sull’associazionismo comunale. Per le aree interne è un prerequisito da centrare per l’ammissibilità, ma a quasi 4 anni dal lancio della Snai la gestione associata di funzioni e servizi ha assunto un ruolo centrale per la concreta realizzazione delle strategie sui territori. Sono 29 le aree che hanno assolto al requisito, 37 sono in definizione mentre per 6 aree sarà a breve attivato il processo. “La Strategia sta permettendo ai territori di riflettere e andare oltre al requisito associativo – ha affermato Clelia Fusco -  per procedere verso le unioni che, soprattutto al Sud, mancano o sono vuote”.  Tra le testimonianze in tema di associazionismo quella del sindaco di Palmiano, Giuseppe Amici, dell’area Piceno che ha ricordato come il significato ultimo della Snai sia quello di “rendere migliore i servizi per i cittadini”. E per farlo è necessario, ha sottolineato, verificare le professionalità all’interno dei comuni da valorizzare e utilizzare per l’esercizio associato di funzioni. Roberto Colombero, sindaco di Canosio dell’area interna Valli Maira e Grana, ha rincarato la dose chiedendo alla ministra azoni concrete per innovare la governance ed evitare così lo stallo degli interventi programmati. “Abbiamo necessità – ha detto Colombero – di nuovi strumenti per portare avanti le politiche e la Snai”.

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Giovedì, 27 Settembre, 2018 - 16:14