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Flamment: "Turismo culturale leva di sviluppo del nostro Paese"

Creato il:  18 Febbraio 2014

"Credo che cultura e turismo siano temi cruciali per il futuro del nostro Paese e che il nostro patrimonio culturale sia la leva fondamentale per la ripresa dell'Italia”.

Così il Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray, a conclusione del convegno Formez PA-FedercultureCultura & Turismo. Una strategia di sistema per l’Italia”, che si è svolto il 12 febbraio 2014 a Roma ed è stato seguito in diretta streaming da 3.200 spettatori.

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"Dobbiamo recuperare il rispetto del nostro patrimonio, valorizzare il personale attraverso la formazione, puntare sull'innovazione tecnologica e sulla capacità di fare sistema - ha detto ancora. - Ma sono fiducioso, abbiamo qualcosa di concreto con cui guardare al futuro, il Decreto Valore Turismo, quasi pronto, che punta su: coinvolgimento delle Regioni, forte governance, trasformazione dell'Enit in una vera agenzia nazionale del turismo, creazione di un brand Italia, nuove risorse per innovazione tecnologica e per favorire la rete d'impresa, azioni di sostegno a tutela del consumatore per un nuovo turismo di qualità".

Per il presidente di Formez PA Carlo Flamment "occorre sviluppare una cabina di regia unica tra governo, ministeri e Regioni e una strategia nazionale per sostenere il turismo culturale e trasformarlo in una leva di sviluppo del nostro Paese, cercando di integrare un’estesa gamma di servizi per il turista attraverso le nuove tecnologie. Perché, se è vero che l’Italia è al primo posto nel mondo per patrimonio culturale, deve tornare ad esserlo anche nella capacità di attrarre il turismo”.

“Se il nostro Paese sarà in grado di recuperare la competitività persa e sfruttare le opportunità di indotto del turismo mondiale, che cresce del 10% l’anno - ha detto ancora Flamment - nel 2016 il turismo potrà raggiungere almeno l'11,9% del Pil, creando 900 mila nuovi posti di lavoro. Tale indotto apre grandi potenzialità per le Regioni del nostro Mezzogiorno che, se hanno sofferto più di altre aree il declino del settore turistico, oggi possono sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020".

L'incontro ha rappresentato l’occasione per approfondire le buone pratiche e le iniziative messe in campo dalle amministrazioni locali e per proporre al Governo una serie di misure concrete da realizzare, come il "Decalogo" presentato da Formez PA e Federculture:
GOVERNANCE: creazione di una cabina di regia unica tra Governo, Ministeri e Regioni
AGENZIA NAZIONALE: ridisegnare il sistema attuale su base regionale, valorizzando le competenze di Enit, Italia Trade Agency, PromuoviItalia, Invitalia, e coinvolgendo le eccellenze del mercato
SISTEMA RICETTIVO: adozione di standard di classificazione europea e di un marchio di qualità nazionale
SITI UNESCO: piano straordinario e immediato di manutenzione
ASSISTENZA DEI TURISTI: servizio multilingue e multicanale su diritti, opportunità ed emergenze. Rilancio del progetto "Easy Italia"
MARCHIO ITALIA”: promozione nell’ambito dei grandi eventi nazionali e regionali
FORMAZIONE: creazione di una struttura permanente valida per tutto il Mediterraneo
RICERCA: monitoraggio della domanda in lingua originale sui social media
ACCESSIBILITÀ: mappatura delle strutture accessibili, potenziamento dell’accoglienza all’infanzia
LAVORO: piano per l’inserimento di giovani “tutor” e “trip advisors”.

"Di fronte ad una crisi che sembra non toccare mai il fondo - ha detto il presidente di Federculture Roberto Grossi - e a una disoccupazione che sta mettendo in ginocchio il tessuto sociale del Paese, continuare a non valorizzare le enormi potenzialità del nostro capitale culturale, anche in chiave turistica, sarebbe una scelta irresponsabile e anti storica. Basti pensare che il turismo culturale rappresenta il 39% del mercato turistico italiano e potrebbe arrivare al 50% nei prossimi tre anni gestendo in modo efficiente un patrimonio spesso abbandonato e attuando politiche integrate nei territori”.

“L'iniziativa promossa da Formez e Federculture - ha detto ancora - conferma che è possibile rimuovere gli ostacoli che fino ad oggi hanno bloccato una strategia nazionale e superare i conflitti fra Stato, Regioni ed Enti locali. Una forte azione comune dovrebbe essere un punto centrale anche in vista del semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea che deve riaffermare il ruolo dell'Italia come paese produttore di cultura".

Per Piero Fassino, presidente ANCI e Sindaco di Torino “occorre cambiare l’approccio al valore della cultura nel nostro Paese. Non possiamo continuare a dire che rappresenta un asse strategico per l’Italia e poi tagliare i fondi ogni volta che c’è un periodo di vacche magre”. Portando l’esperienza del Comune di Torino che investe tantissimo in cultura, Fassino ha detto anche che “non si può prescindere da una sinergia tra pubblico e privato, altrimenti non ce la faremmo”.

“ La mia ricetta - ha concluso - è quella di aumentare le politiche di sostegno alle imprese che vogliono investire in cultura e investire in una logica sistemica, anche se i territori (soprattutto le città metropolitane) devono avere la capacità di inserirsi in tale logica, applicando responsabilmente il principio di sussidiarietà e creando quella rete virtuosa, che ANCI cerca di promuovere quotidianamente”.

Un grido d’allarme è venuto da Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai Beni Culturali del MiBACT: “Credo sia impossibile parlare di valorizzazione del patrimonio culturale finalizzata ad accrescere il turismo in un Paese incapace di fare programmazione a medio e lungo termine, in un Paese che ha a disposizione per la manutenzione ordinaria di tale patrimonio solo 100 milioni di euro l’anno, in un Paese in cui il Ministero dei Beni Culturali è considerato molto meno importante di altri”.

“Se vogliamo che il turismo culturale diventi una risorsa economica effettiva per l’Italia - ha detto ancora - dobbiamo tornare ad investire prima di tutto sulla tutela del patrimonio e dobbiamo creare una sinergia indispensabile tra pubblico e privato, perchè lo Stato da solo non ce la può fare”.

Sono stati presentati anche i risultati di alcune ricerche inedite sul turismo mondiale e sulle prospettive per l’Italia ed è stata annunciata una prossima convenzione tra Formez PA, Poste Italiane e Federculture, tesa allo studio e alla creazione di un Kit del turista a livello nazionale.

Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, l’amministratore delegato di Fiera Milano (Bit) Enrico Pazzali, il manager Destination Marketing Sales di Tripadvisor Joseph Fratangelo e il Presidente Fondazione MAXXI Giovanna Melandri.

E' stato possibile seguire i lavori anche su Twitter con l’hashtag #culturaturismo.

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Leggi la rassegna stampa

Interviste ai protagonisti

BRUNO FRANCESCONI - Poste Italiane

 
RENZO IORIO - Presidente Federturismo

 
ALFONSO PECORARO SCANIO - Presidente Fondazione UniVerde

 
PAOLO PERRONE - Sindaco di Lecce

 
PASQUALE SOMMESE - Assessore Turismo e Beni Culturali Regione Campania

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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28