di Claudia Onnis
Sono nove i principi proposti da uno studio congiunto del Difensore civico europeo e dell’OCSE, per una maggiore trasparenza sul “Recovery Fund”.
Il documento - realizzato sotto la direzione strategica di Alessandro Bellantoni, capo unità Open Government and Civic Space – supporta le amministrazioni locali, nazionali ed europee nell’ ampliare l’accesso all’informazione, migliorare la comunicazione pubblica e rafforzare il controllo della società civile sul Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza.
Il quadro normativo europeo contiene riferimenti chiari al principio di trasparenza, a partire dagli articoli 1 e 10 del Trattato sull’Unione europea, per i quali ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione e le decisioni sono prese nel modo più trasparente e aperto e il più vicino possibile ai cittadini. Tuttavia, il regolamento 2021/241, che istituisce il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, non impone obblighi di trasparenza comparabili a quelli previsti per gli altri fondi europei.
In questo quadro, i nove principi individuati dallo studio congiunto di OCSE e Difensore pubblico europeo indicano le modalità con cui i governi possono garantire la trasparenza nell’uso dei fondi per la ripresa e la resilienza e il ruolo che i difensori pubblici possono svolgere nel promuovere l’accountability. Per ognuno di essi il documento fornisce anche alcuni esempi di buone prassi:
- Impegnarsi in una pubblicazione proattiva delle informazioni, anziché aspettare che i singoli interessati facciano richiesta di accesso alle informazioni e ai documenti. Rispetto a questo principio, il documento porta l’esempio della buona prassi italiana, con il portale Italia Domani, che mette a disposizione dei cittadini un unico accesso ai bandi PNRR e pubblica un catalogo di dati aperti sull’attuazione del Piano.
- Stabilire linee guida chiare per l’accesso all’informazione ai documenti. Le organizzazioni della società civile e i giornalisti hanno bisogno di informazioni pubbliche per svolgere il loro ruolo. Come sottolineato nella Raccomandazione dell'OCSE sul governo aperto, le informazioni devono essere rese disponibili tempestivamente per essere effettivamente utili e consentire alle parti di fornire il proprio contributo in tempo, in modo da influenzare realmente i processi decisionali.
- Migliorare i sistemi per la tenuta dei registri. Un sistema documentale affidabile è fondamentale sia perché le istituzioni funzionino bene sia per garantirne la responsabilità. I documenti di preparazione, programmazione e negoziazione dei PNRR sono di interesse pubblico, così come i provvedimenti di assegnazione delle sovvenzioni e degli appalti. Per questi motivi, le istituzioni dovrebbero garantire che i loro sistemi per la conservazione e l'archiviazione dei documenti siano aggiornati e consentano una ricerca e un recupero effettivo delle informazioni.
- Assicurare una governance multilivello della trasparenza. Poiché i destinatari dei fondi per la ripresa e la resilienza sono gli Stati membri, la Commissione interagisce solo con le autorità nazionali e non con altri livelli di governo, come accade invece per altri programmi europei. È quindi necessario uno sforzo più concertato verso la governance multilivello da parte delle autorità nazionali, che dovrebbero prevedere opportunità di dialogo e collaborazione sulla definizione delle priorità e promuovere lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i funzionari, per garantire meglio la trasparenza e l'accesso alle informazioni.
- Rafforzare le strategie di comunicazione pubblica. Una comunicazione pubblica chiara e coerente sui fondi per la ripresa e resilienza rappresenta un elemento cruciale di trasparenza ed una responsabilità condivisa tra Commissione e autorità nazionali. Gli Stati membri dovrebbero rafforzare le campagne di comunicazione pubblica sui piani nazionali, per aumentare la conoscenza su obiettivi, riforme e investimenti. Le informazioni potrebbero essere condivise utilizzando una serie di canali, dai social media ai media tradizionali, per raggiungere tutti i segmenti della società. Migliorare la comunicazione pubblica può creare fiducia sia nei confronti dei governi nazionali che delle istituzioni europee, e costituisce una policy efficace per sostenere i governi nel contrastare la disinformazione. In questo caso la buona prassi indicata è quella del governo francese con i kit di comunicazione del Plan France Relance.
- Rafforzare la partecipazione di stakeholders e cittadini alla progettazione delle attività e all’erogazione dei fondi. I governi dovrebbero promuovere un approccio inclusivo alla progettazione e alla realizzazione delle attività dei PNRR, secondo i meccanismi per la partecipazione dei cittadini contenuti nelle Linee guida OCSE del 2022 sui Processi partecipativi. La creazione di una task-force per la trasparenza, guidata dal governo, per tutte le attività relative ai fondi di resilienza, potrebbe contribuire a rafforzare l’accountability. Il modello potrebbe essere quello del Forum multi-stakeholder dell'Open Government Partnership, composto da piccole e grandi organizzazioni della società civile, giornalisti investigativi, esperti tematici e altri attori interessati.
- Migliorare la raccolta e la pubblicazione dei dati per una maggiore responsabilità sociale. Il meccanismo per la ripresa e la resilienza è uno strumento basato sulla performance. Il raggiungimento di milestones e targets è misurato attraverso una scoreboard dedicata, che però non riflette la spesa effettiva negli Stati membri, dato che milestones e targets non hanno costi attribuiti. Gli Stati membri riportano invece la spesa a Eurostat e alla Commissione europea. È in questo contesto che le autorità nazionali, in collaborazione con la Commissione, potrebbero supportare la capacità delle parti interessate di monitorare l'impatto dei progetti e tutelare gli interessi finanziari dell'UE.
- Garantire la supervisione e il controllo da parte della società civile nelle fasi di attuazione e valutazione. La capacità delle istituzioni di rendere conto ai cittadini è un aspetto chiave per una ripresa inclusiva. Un sistema dei media libero e pluralistico può indagare e riferire su potenziali casi di frode o di uso improprio dei fondi e può far luce su eventuali opacità nel processo decisionale. Le istituzioni dovrebbero impegnarsi a coinvolgere cittadini, attori della società civile, ricercatori, parti economiche e sociali, non solo nelle fasi di progettazione e attuazione dei piani, ma anche della spesa e della valutazione.
- Promuovere il ruolo dei difensori pubblici e di altre istituzioni indipendenti nel garantire trasparenza e accountability. I difensori civici e le istituzioni garanti della libertà di informazione dovrebbero monitorare le richieste di informazione e raccogliere dati sulle informazioni o sui documenti più richiesti, al fine di incoraggiare le istituzioni interessate a divulgarli proattivamente. I difensori civici potrebbero anche avere un ruolo permanente, di osservatore, nella task-force per la trasparenza proposta dal principio n. 6.