Il 4 e il 5 marzo si sono svolti gli Stati Generali della Comunicazione per la Salute, un evento promosso da FederSanità e PASocial, con il patrocinio di Formez PA, Ministero Salute, Ordine dei Giornalisti, Istituto Superiore di Sanità, ANCI, Agenas e Fondazione Innovazione Sicurezza in Sanità.
La due giorni, che si è tenuta a Roma presso il Policlinico Umberto I, ha ospitato la partecipazione di istituzioni ed esperti della comunicazione pubblica, in particolare sul tema della Salute. I temi trattati sono andati dall'etica e deontologia negli uffici stampa al tempo dei nuovi media, all'esperienza della comunicazione dell’Istituto Superiore di Sanità durante l’emergenza pandemica, alla Produttività accountability e valorizzazione dei professionisti per l’efficienza della Pubblica Amministrazione.
La riflessione sul ruolo della comunicazione pubblica, come servizio al cittadino, è stata condotta durante tutto il convegno con diversi interventi che hanno avuto l'obiettivo di valutare qual è stato, in questi due anni di pandemia, il ruolo della comunicazione a sostegno della sanità e dell'informazione ai cittadini.
Sergio Talamo, Direttore Comunicazione Editoria, Trasparenza di Formez PA, è intervenuto sul tema della Trasparenza Partecipazione Comunicazione: verso modelli organizzativi integrati durante il secondo giorno dei lavori, sottolineando come “la 151 è un traguardo da raggiungere, ed è il risultato di un accordo tra le associazioni di comunicatori”, ricordando come “nelle PA le nuove professioni della comunicazione ci sono già. Ma le persone da sole non bastano, spesso sono rimaste in una situazione di volontariato istituzionale". La sanità italiana, infatti, è un enorme patrimonio di competenze, e il suo carattere pubblico e gratuito la rende un servizio straordinario a livello mondiale. Ma senza una comunicazione costante e professionale il suo impatto sulla vita dei cittadini è fortemente sbiadito. I tanti professionisti del giornalismo pubblico e della comunicazione digitale che operano nella sanità meritano di avere profili solidi e riconosciuti, nel quadro di una riforma digitale della comunicazione pubblica. Senza di loro, la pandemia ci avrebbe travolto in modo forse irrecuperabile. Oggi il loro contributo non può più rimanere nel limbo del volontariato istituzionale. Un cittadino che entra in un ospedale, prima e accanto alla cura, ha diritto ad avere accoglienza e informazioni accurate. Come è noto, gli stessi comunicatori e giornalisti hanno garantito la comunicazione scientifica e l'informazione sull'andamento della crisi pandemica diventando l'anello di congiunzione tra la scienza e il cittadino. "La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima" ha detto Talamo, ponendo l’accento anche sul il valore sociale della comunicazione, con una frase del filosofo francese Henri Bergson. C'è stato un cambiamento profondo, non solo nella consapevolezza nella collettività, ma anche del ruolo sociale della comunicazione che ha conosciuto una forte maturazione. E' l'ora, come è stato più volte ribadito, di rendere strutturale questo cambiamento, di acquisirlo, anche e soprattutto attraverso la Riforma della legge. Come lo stesso Talamo ha sottolineato "voi - rivolgendosi ai comunicatori- siete la risposta a chi diceva che la comunicazione era una funzione latente. Siamo a un momento fondamentale".