di GIUSEPPE SALLEMI* e CLAUDIO ULIVELLI**
Il dizionario della lingua italiana alla voce “formazione” riporta una molteplicità di significati, secondo l’ambito in cui viene usata, con sfumatura anche sensibilmente diverse. L’etimologia della parola è comunque uno solo e proviene dal verbo “formare” che a sua volta significa “dare una forma”.
Dare la forma ad un oggetto è un processo relativamente semplice e veloce mentre il concetto più allargato di “dare una forma” ad un modo di pensare, di comportarsi, di essere, di lavorare, richiede molto tempo, anche tutta la vita. Infatti ci vuole molto tempo per "formare", cioè per assimilare, per comprendere, per applicare e per diffondere la conoscenza acquisita.
La formazione del personale, infatti, non è un insieme di nozioni ma è il risultato di un piano di crescita studiato in modo da strutturare, solidificare e rinforzare le conoscenze dei discenti, tanto da dotarli di nuovi strumenti che permettano di affrontare le nuove sfide che impone l’evoluzione della società oppure di risolvere in modo nuovo e più veloce i vecchi problemi.
Probabilmente alcuni di questi concetti saranno stati presi in considerazione dal Dipartimento della Funzione Pubblica quando, all’inizio degli anni 2000, avviò il “Progetto Cantieri PA”. Questa officina delle idee aveva lo scopo di individuare e sviluppare delle nuove tecniche e metodologie che permettessero di dare strumenti ed idee per il miglioramento e l’aggiornamento della PA. Nell’intento di riuscire finalmente a lavorare sui “gap” strutturali e formativi che affliggevano da lungo tempo la Pubblica Amministrazione.
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* Giuseppe Sallemi è dirigente del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
** Claudio Ulivelli è funzionario del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali