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Il sistema di performance management è utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per le decisioni più rilevanti?

Creato il:  31 Maggio 2012

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha dedicato un’intera giornata di ForumPA 2012 al performance management nei comuni, nell’ambito del progetto “Valutazione delle performance”, realizzato con la collaborazione di Formez PA, per favorire nei comuni delle regioni obiettivo convergenza l’implementazione di sistemi di pianificazione, misurazione e valutazione dei risultati, coerenti con le prescrizione del decreto legislativo 150/2009 sul ciclo di gestione delle performance. (Guarda la sintesi video)

La sessione mattutina, dedicata all’uso delle informazioni sulla performance per prendere le decisioni, ha analizzato le tendenze in ambito nazionale ed internazionale con la relazione di Geert Bouckaert, direttore Instituut voor de Overheid, Public Management Institute dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e la relazione di Giovanni Valotti, Dean undergraduate school università Bocconi,  a cui sono succeduti gli interventi di diversi attori coinvolti nel processo di riforma: Alessandro Natalini, componente CIVIT, Pietro Barrera, componente OIV del comune di Napoli, Vittorio Severi, direttore generale del comune di Cesena, Paolo Garofalo, sindaco della città di Enna, e Graziano del Rio, sindaco di Reggio Emilia e presidente ANCI.
 
La sessione pomeridiana, attraverso la testimonianza dei comuni delle regioni obiettivo convergenza che hanno preso parte al progetto “Valutazione delle performance”, ha affrontato invece i temi più rilevanti emersi dalle esperienze di maggior successo nell’implementazione del ciclo di gestione delle performance.
 
Prima sessione
Il contributo di Bouckaert ha permesso di contestualizzare il tema relativo alla performance nelle amministrazioni pubbliche, delineandone l’evoluzione a partire dall’analisi dei concetti di performance measurement, performance management e performance governance. Il performance measurement si riferisce alla rilevazione sistematica di dati finalizzata al monitoraggio ed alla valutazione della performance a partire da un un livello elementare rappresentato dalla amministrazione delle attività di rilevazione. Il concetto di performance management riferisce riguarda invece l’impiego delle informazioni prodotte dal performance measurement nei processi decisionali interni all’organizzazione ed implica l’incorporazione dei dati e degli indicatori selezionati nei documenti, nelle procedure e, più in generale, nella cultura dell’organizzazione. A tale incorporazione fa seguito l’uso di  dati ed indicatori per delineare il contenuto di programmi, attività e funzioni e valutare il livello di performance raggiunto. Infine, il concetto di performance governance  si riferisce all’impiego di indicatori per gestire le relazioni esterne dell’organizzazione. Bouckaert ha quindi analizzato le caratteristiche di un buon sistema di misurazione e valutazione della performance contraddistinto dalle caratteristiche della “functionality”, “legitimacy” e “validity e reliability”. La conclusione del suo intervento si è focalizzata sulla domanda e offerta di informazioni sulla performance, individuando situazioni di “frustation” in cui vi è squilibrio tra domanda e offerta di informazioni sulla performance  contrapposte a descrivendo situazioni ideali in cui a una elevata domanda corrisponde una elevata offerta . “Perché utilizzare informazioni sulla performance?” Il professore risponde:  “to learn”, “to steer and control” and “to give account”.
L’intervento del professor Valotti ha posto due questioni di base: la qualità dei sistemi di misurazione e valutazione della performance e l’utilizzo di tali sistemi a fini decisionali. I sistemi di misurazione e valutazione della performance hanno l’obiettivo di “migliorare la qualità delle strategie delle amministrazioni e la capacità di attuazione delle stesse da parte delle amministrazioni”, “migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa”, “migliorare l’accountability dell’amministrazione” e “gestire le relazioni istituzionali (ad esempio, tra altri livelli di governo)”. In particolare alla base di sistemi di misurazione e valutazione di qualità le misure dovrebbero essere “significative”, “stabili” nel tempo, “confrontabili” (tra diverse amministrazioni) e “credibili”. Per favorire l’uso delle informazioni sulla performance da parte dei politici, i dirigenti dovrebbero “creare cruscotti ad hoc” facilmente leggibili dai politici; ed è inoltre auspicabile responsabilizzare effettivamente dirigenti e politici sul raggiungimento dei risultati e migliorare la trasparenza delle amministrazioni per aumentare la pressione sui risultati e quindi migliorare la performance.
 
La successiva tavola rotonda ha permesso di analizzare, attraverso l’intervento dei diversi  ruoli coinvolti, alcune questioni cruciali relative al sistema di misurazione e valutazione della performance e all’uso delle informazioni sulla performance per prendere le decisioni. In particolare è forte la necessità, come affermato da Pietro Barrera (OIV comune di Napoli) di costruire sistemi di misurazione “più semplici e di più rapido utilizzo” sia per la componente politica sia per quella manageriale. Pietro Severi, direttore generale del comune di Cesena, ha posto l’attenzione sul tema della valutazione non tanto come un’operazione tecnica, quanto piuttosto come ricerca di risultati per accrescere il capitale sociale della comunità” in cui opera l’amministrazione pubblica. Paolo Garofalo, sindaco del comune di Enna, ha posto invece l’accento sui tempi di implementazione delle riforme manageriali che non sempre coincidono con quelli della politica. Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente ANCI, ha rimarcato la necessità che l’adozione  di sistemi di misurazione e valutazione della performance sia preceduta e supportata dalla definizione da parte dell’amministrazione di obiettivi chiari e precisi. In seconda analisi il sindaco si è soffermato sul tema dell’uso (e del non uso) delle informazioni sulla performance in grado di supportare e/o modificare le decisioni. La tavola rotonda si è conclusa con l’intervento del direttore generale di Formez PA Marco Villani.
A chiusura della mattinata, Claudia Migliore, FormezPA, ha presentato i risultati del progetto “Valutazione delle performance” introducendo la  premiazione delle 79 amministrazioni partecipanti.
 
Seconda Sessione
La sessione pomeridiana della giornata ha visto la ricca testimonianza dei comuni delle regioni obiettivo convergenza che hanno preso parte al progetto introdotte da momenti di riflessione tenuti dagli esperti del progetto.
In particolare, Davide Galli dell’università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha presentato le “condizioni abilitanti del ciclo di gestione della performance”, ossia quegli “elementi che favoriscono l’implementazione e lo sviluppo del ciclo della performance e la cui assenza  crea degli ostacoli che non favoriscono il ciclo stesso”. Tali fattori abilitanti sono: le regole, i ruoli (intesi come responsabilità e compiti) e le relazioni all’interno e all’esterno dell’ente. I comuni di Casavatore, Enna, Ginosa e Ragusa hanno quindi presentato la propria esperienza focalizzandosi sui fattori abilitanti che hanno favorito l’implementazione del ciclo della performance nelle realtà locali. Fabrizio Bocci ha illustrato come sia la performance organizzativa che quella individuale possano entrambe creare valore pubblico ed i comuni di Belpasso, Gravina di Catania  e Mazara del Vallo hanno quindi presentato la propria esperienza focalizzandosi sul collegamento e le sinergie tra la performance organizzativa ed individuale. Il tema della pianificazione strategica, programmazione operativa e programmazione finanziaria è stato introdotto dalla professoressa Greta Nasi dell’università Bocconi che ha analizzato l’integrazione del ciclo strategico e del ciclo gestionale sia a livello logico che di strumenti a cui è seguita la presentazione di quanto fatto in proposito nelle amministrazioni, da parte dei comuni di Bisceglie, Erice, Giugliano di Campania, Monreale e Rende. Mario Bolognani, università La Sapienza di Roma, ha affrontato il tema relativo all’apprendimento organizzativo con riferimento al ciclo di gestione della performance evidenziando come anche gli “errori possono essere utili per il miglioramento dell’organizzazione”. I Comuni di Angri, Battipaglia, Brindisi, e Cosenza hanno quindi illustrato l'esperienza della propria amministrazione.
 
Le conclusioni della giornata, che ha visto  la partecipazione di oltre 400 persone per la prima sessione e di 250 per la seconda, sono state affidate  a Valeria Spagnuolo, dirigente FormezPA e Pia Marconi, direttore generale dell'ufficio per la modernizzazione delle pubbliche amministrazioni - Dipartimento della Funzione Pubblica.
 

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Data pubblicazione: 
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:27