Home > Notizie > I laboratori di Familylab: i servizi per l'infanzia del comune di Mantova e della città di Torino

I laboratori di Familylab: i servizi per l'infanzia del comune di Mantova e della città di Torino

Creato il:  15 Aprile 2016

“Famiglia Capitale Sociale, esperienze di welfare familiare” è il secondo percorso seminariale erogato nell’ambito delle attività del progetto FamilyLab, promosso dal Dipartimento per le Politiche della famiglia e costituito da quattro seminari on line (webinar) che, partiti lo scorso 17 marzo con un primo approfondimento tematico sul care giving, termineranno il prossimo 28 aprile con un focus sulle transazioni non monetarie.

Il capitale sociale è l’insieme di beni intangibili che ciascun individuo/gruppo sociale ottiene grazie alla partecipazione a una rete di relazioni interpersonali basate su principi di reciprocità. Esso si inquadra nella dinamica delle relazioni, della fiducia tra gli individui e le organizzazioni e sulla capacità di cooperare. Inserito in quest’ottica, il terzo webinar “Servizi socio educativi per la prima infanzia” che si è svolto lo scorso 14 aprile è stato occasione per fare il punto sul percorso evolutivo del sistema integrato dei servizi socio educativi per la prima infanzia (0-6 anni) in fase di realizzazione sul territorio. Focus dell’incontro è stata, in particolare, la condivisione delle esperienze condotte in Regione Lombardia, dal Comune di Mantova, ed in Regione Piemonte, dal Comune di Torino.

 “Il Comune di Mantova, forte della sua lunga esperienza nell’ organizzazione di servizi per la prima infanzia ha realizzato attraverso il Progetto “Dire Famiglia” un’attività collaterale al percorso ordinario che ha costituito uno spunto di riflessione sulla coerenza delle azioni poste in essere a livello locale e sugli effettivi fabbisogni delle famiglie” – ha esposto Luisa Rodella, Comune di Mantova, durante il suo intervento.  Il Progetto è nato nel 2013 da una collaborazione iniziale tra il Comune e l’Associazione “Il giardino dei bimbi”. Successivamente, si è unita al percorso l’Università di Verona che ha avuto un ruolo principale nella fase di ricerca ed analisi dei fabbisogni. Obiettivo dell’attività, è stato favorire un processo di coproduzione di servizi educativi in partnership tra pubblico, privato e no profit favorendo, in particolare, la collaborazione con il terzo settore e la nascita di una riflessività condivisa che potesse portare all’individuazione di possibili soluzioni a problemi strutturali e organizzativi del settore pubblico. Sviluppato nel biennio 2014-2015, il progetto ha attraversato diverse fasi di attività: una fase di ricerca ed analisi dei fabbisogni delle famiglie, orientata ad individuare i bisogni e le percezioni valoriali dei servizi ricevuti; una fase di analisi dei dati rilevati; una fase di realizzazione in cui sono nate nuove azioni e sono state apportare delle modifiche ai servizi già erogati dall’Amministrazione comunale. Inoltre, con l’obiettivo di favorire la cooperazione e la co-progettazione pubblico privato, il Comune ha provveduto alla modifica dei bandi di gara.

A seguire, l’intervento di Daniela Ghidini del Comune di Torino è stato finalizzato alla presentazione del Progetto "Crescere 0-6 ”, nato nel 2013 e promosso dalla Città di Torino (con la partecipazione della Fondazione CRT, Fondazione Agnelli, Compagnia San Paolo, Università degli Studi Torino), con la finalità di mettere a confronto bisogni e osservazioni sulle prospettive di sviluppo dei servizi educativi per l’infanzia, attraverso una metodologia generativa di partecipazione degli stakeholder. Per la realizzazione del percorso partecipato è stata costituita una cabina di regia interna all’Amministrazione, appositamente formata, che ha assunto la responsabilità diretta delle attività. Successivamente, è stata instaurata una collaborazione con Avventura Urbana per la loro esperienza nella progettazione partecipata. “La scommessa era quella di guardare all’esterno ed attivare dei processi di ascolto e coinvolgimento della cittadinanza - ha esposto Daniela Ghidini -, quindi dei portatori di interesse dei servizi educativi, per raccogliere punti di vista e possibili spunti utili a creare politiche in ambito educativo ma anche a generare cittadinanza attiva. In questo senso la metodologia di ascolto è stata centrale nell’attività tanto da divenire dinamica organizzativa”. Si tratta di oltre 70 interviste a testimoni privilegiati o attori rappresentativi del contesto, di incontri con gruppi territoriali sulle tematiche individuate attraverso di esse e della costituzione di un tavolo degli stakeholder (40 persone) che rappresentavano le tre componenti di domanda, offerta e risorse. Dalla raccolta degli esiti del percorso partecipato è scaturita, nel 2014, una Delibera di Giunta che ha promosso le iniziative conseguenti. In seguito è stato istituito un gruppo di lavoro integrato pubblico e privato che si è confrontato sugli elementi emersi come essenziali per un servizio dedicato a bambini e bambine da 0 a 3 anni. Dal processo è nato un documento condiviso, una “grammatica” della qualità dei servizi in continua evoluzione.

In apertura e in conclusione del seminario, l’intervento del Cons. Luciana Saccone, Direttore Ufficio II, Dipartimento per le Politiche della Famiglia che ha collocato quanto esposto attraverso gli interventi nel più ampio quadro nazionale.

Materiali

Streaming Video

Intervento dott.ssa Luisa Rodella - Comune di Mantova

Intervento dott.ssa Daniela Ghidini - Comune di Torino

Area tematica: 
Tipo di Contenuto: 
Data pubblicazione: 
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:29