di Claudia Onnis
Secondo l'Eurobarometro postelettorale[1] del Parlamento europeo, l'affluenza complessiva alle elezioni europee del 2019 è aumentata di 8 punti, toccando quota 50,6%, la più alta partecipazione dal 1994.
Il risultato più eclatante riguarda l’affluenza alle urne dei giovani e degli elettori che hanno votato per la prima volta: il 42% dei cittadini di età 16/18-24 anni ha infatti risposto di essersi recato a votare. La partecipazione dei giovani è quindi aumentata del 50% rispetto al 2014, quando era stata di appena il 28%.
Il sostegno dei cittadini all'Unione europea, in generale, resta elevato: il 68% degli intervistati afferma che il proprio paese ha tratto beneficio dall'appartenenza all'UE. In forte aumento anche il numero di cittadini che ritengono che la loro voce conti nell'UE: il 56% degli intervistati condivide tale opinione, il risultato più alto da quando è stata posta questa domanda per la prima volta, nel 2002.
Tuttavia, come si legge in una recente nota tematica sulla politica di comunicazione, curata dal servizio di ricerca del Parlamento europeo, “il senso di appartenenza all'Unione è ondivago, e sono necessarie strategie e politiche di comunicazione adeguate a livello dell'UE”. Una sfida raccolta dalla Commissione europea, lo scorso 9 maggio, proprio in vista delle elezioni del Parlamento europeo e del conseguente cambiamento nella leadership politica comunitaria.
In quella data, in occasione dell'incontro di 27 leader dell'UE a Sibiu, la Commissione uscente aveva ritenuto opportuno contribuire a fissare nuove priorità per l'agenda strategica dell'UE 2019-2024, insieme a cinque raccomandazioni principali “per una comunicazione europea al servizio dei cittadini e della democrazia”:
- Riconoscere che la comunicazione sull’Unione europea è una responsabilità comune degli Stati membri dell’UE, dei governi a tutti i livelli e delle istituzioni europee. E’ necessario comunicare di più utilizzando messaggi comuni, recanti il marchio dell’UE, che illustrino il significato che le decisioni e le politiche rivestono per i cittadini e i risultati tangibili che ottengono; capitalizzare le decisioni e gli accordi politici più importanti in seno alle riunioni del Consiglio europeo e sfruttare le tappe fondamentali e gli eventi di riferimento per sottolineare l’unità europea (ad esempio la giornata dell’Europa il 9 maggio, gli anniversari degli allargamenti dell’Unione e dei trattati).
- Aumentare il dialogo e l’interazione con i cittadini in merito alle politiche e alle questioni relative all’Unione europea. Le istituzioni e gli Stati membri dell’UE dovrebbero intensificare il loro sostegno a un dialogo costante con i cittadini sull’Unione europea, utilizzando dialoghi con i cittadini e dibattiti civici, consultazioni o convention, nonché tecnologie digitali e audiovisive. Essi dovrebbero informare i cittadini circa l’intera gamma di opzioni di cui dispongono per esprimere le proprie opinioni sull’UE e sulle sue politiche e garantire che esistano procedure e canali per fornire un riscontro sui risultati dei dialoghi con i cittadini e delle consultazioni.
- Garantire la collaborazione tra le istituzioni comunitarie a campagne di comunicazione basate su valori europei condivisi. La comunicazione dovrebbe partire dai valori condivisi per poi concentrarsi sui risultati concreti delle politiche dell’UE per le persone nel luogo in cui vivono e sostenere la creazione di comunità. Le campagne dovrebbero rivolgersi a tutti i tipi di pubblico, nella loro lingua, in maniera accattivante, coinvolgente ed evocativa e dovrebbero essere pienamente in linea con le priorità strategiche del prossimo ciclo politico.
- Unire le forze per contrastare la disinformazione con una comunicazione dell’UE fondata sui fatti. E’ necessario potenziare i servizi indipendenti di verifica dei fatti a livello nazionale ed europeo, promuovere l’alfabetizzazione mediatica e lo sviluppo delle competenze nell’intelligenza artificiale; rafforzare la collaborazione con i social network e le piattaforme online a livello dell’UE per promuovere buone pratiche, difendendo nel contempo la libertà e il pluralismo dei media; intensificare gli sforzi volti a mettere in comune risorse nazionali e dell’UE per tutelare il diritto dei cittadini a un’informazione fattuale, obiettiva ed affidabile sull’Unione europea.
- Promuovere l’insegnamento e l’apprendimento dell’Unione europea a tutti i livelli di istruzione. E’ necessario rafforzare la conoscenza dei discenti in materia di Unione europea, dei suoi valori, del suo funzionamento e dei suoi ambiti di attività. L’UE dovrebbe creare partenariati con gli istituti di istruzione a livello nazionale e regionale per garantire che l’educazione civica europea diventi parte integrante dell’apprendimento formale. Coinvolgere in queste attività coloro che hanno partecipato al programma Erasmus e al Corpo europeo di solidarietà. Garantire che i cittadini dell’UE siano consapevoli dei propri diritti.
[1] https://www.europarl.europa.eu/at-your-service/it/be-heard/eurobarometer/2019-european-elections-entered-a-new-dimension