Home > Notizie > Lifelong learning, la Commissione Ue propone l’anno europeo delle competenze 2023

Lifelong learning, la Commissione Ue propone l’anno europeo delle competenze 2023

Creato il:  24 Gennaio 2023

La Commissione UE ha proposto di dedicare l’anno europeo 2023 alle competenze, per valorizzare l'apprendimento degli adulti durante l’intero corso della vita. Sensibilizzare i cittadini europei e incoraggiare il dibattito e il confronto, a livello europeo e nazionale, rappresentano la finalità di questa iniziativa. Ciò significa consentire alle persone di gestire con successo i cambiamenti del mercato del lavoro e di impegnarsi pienamente nella società e nella democrazia senza lasciare indietro nessuno.

di Anna Claudia Abis e Cecilia Vedana - Formez PA

La proposta che è al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio sarà discussa tenendo conto dei pareri del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni.  La proposta della Commissione di dare nuovo slancio all’apprendimento durante l’intero ciclo di vita (Lifelong Learning), implica la collaborazione interistituzionale, a livello europeo e nazionale, e il coinvolgimento delle amministrazioni centrali, Regioni, parti sociali, servizi per l’occupazione pubblici e privati, Camere di commercio e dell’industria, fornitori di istruzione e formazione, lavoratori e le imprese.

Perché un anno europeo delle competenze

La riflessione promossa dalla Commissione europea parte da un’analisi delle principali tendenze del mercato del lavoro che registra attualmente la difficoltà, da parte di oltre tre quarti delle imprese dell'UE, di trovare lavoratori con le competenze necessarie, e i dati più recenti di Eurostat indicano che solo il 37% degli adulti ha l'abitudine di seguire corsi di formazione.

Il Digital Economy and Society Index 2022 (DESI) mostra che 4 adulti su 10 e 1 lavoratore su 3 mancano di competenze digitali di base. C'è anche una scarsa rappresentanza delle donne nelle professioni e negli studi legati alla tecnologia, infatti, su sei laureati in tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) solo una è donna e su 3 laureati in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) 1 è donna.

Per incoraggiare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita gli Stati membri hanno approvato gli obiettivi sociali dell'UE per il 2030 (Vertice sociale di Porto, 7 maggio 2021), in base ai quali almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione, presentando già il loro contributo nazionale al conseguimento di tale obiettivo.

L'Anno europeo delle competenze del 2023 intende sostenere questa sfida.

Quali obiettivi persegue

Con l'Anno europeo delle competenze, l'UE intende perseguire quattro obiettivi principali:

  • promuovere investimenti maggiori, più efficaci e inclusivi nella formazione e nel miglioramento del livello delle competenze per sfruttare appieno il potenziale della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un posto di lavoro a un altro;
  • garantire che le competenze siano adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, anche cooperando con le parti sociali e le imprese;
  • abbinare le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per la transizione verde e digitale e la ripresa economica. Si presterà particolare attenzione all'attivazione di un maggior numero di persone per il mercato del lavoro, in particolare donne e giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo;
  • attrarre persone provenienti da paesi terzi con le competenze necessarie all'UE, anche rafforzando le opportunità di apprendimento e la mobilità e agevolando il riconoscimento delle qualifiche.

Come funziona: azioni e risorse

Per raggiungere questi obiettivi la Commissione promuoverà iniziative per migliorare il livello delle competenze e di riqualificazione; campagne di sensibilizzazione sul loro miglioramento; attività di analisi del fabbisogno; azioni per favorire un più agevole riconoscimento delle qualifiche, comprese quelle rilasciate al di fuori dell'UE.

Per raggiungere gli obiettivi stabiliti, l'UE potrà contare sulle numerose iniziative già in atto per sostenere lo sviluppo delle skill. Tra queste, ad esempio, l'Agenda europea per le competenze, la Nuova agenda europea per l'innovazione, la Strategia europea per le università e la Coalizione dell’UE per le competenze e le occupazioni digitali.

Sono, inoltre, disponibili ingenti finanziamenti dell'UE che possono sostenere i progetti per migliorare il livello delle competenze e la riqualificazione. Tra questi, i principali sono:

  • il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) che, con un bilancio di oltre 99 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, è il principale strumento dell'UE per investire nelle persone;
  • I piani nazionali per la ripresa e la resilienza, approvati finora dalla Commissione e dal Consiglio, che dedicano circa il 20% della spesa sociale a "occupazione e competenze";
  • Il programma Digital Europe con un budget di 580 milioni di euro per lo sviluppo di competenze digitali avanzate;
  • Il programma Horizon Europe a sostegno delle competenze dei ricercatori, degli imprenditori e degli innovatori;
  • Erasmus+ che, con un bilancio di 26,2 miliardi di euro, sostiene, tra l'altro, lo sviluppo, sul piano personale e professionale, di studenti, corpo docente e istituti di istruzione e formazione professionale attraverso il finanziamento di attività di mobilità e partenariati per la cooperazione in tutta Europa.

Le competenze della popolazione adulta in Italia

Il Piano strategico nazionale delle competenze della popolazione adulta

A livello nazionale, la strategia in tema di orientamento e formazione permanente è dettata dal Piano strategico nazionale delle competenze della popolazione adulta, predisposto in esito ad un processo di confronto nell’ambito del Tavolo interistituzionale sull’apprendimento permanente (TIAP) che coinvolge i Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Istruzione e del Merito, dell'Economia e delle Finanze, le Regioni e gli Enti locali. Il TIAP ha affidato la redazione del Piano ad un gruppo di lavoro tecnico ristretto, coordinato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e composto da rappresentanti del ministero dell’Istruzione, del Coordinamento delle Regioni, con il supporto tecnico-scientifico di rappresentanti dell’ Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) , dell’ Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) e di Tecnostruttura, l’associazione delle Regioni per il Fondo sociale europeo.

Gli obiettivi strategici per il triennio 21-23

Per il triennio 2021-2023, le amministrazioni pubbliche coinvolte nella stesura del Piano hanno valutato di focalizzarlo su pochi e misurabili obiettivi strategici, quali:

  1. favorire il rientro degli adulti nei percorsi di istruzione finalizzati ad innalzarne le qualificazioni;
  2. favorire la partecipazione degli adulti a corsi finalizzati allo sviluppo e al potenziamento delle competenze di base con particolare riferimento a quelle linguistiche, digitali, finanziarie e green (anche attraverso la valorizzazione di quadri di riferimento comuni sulle competenze linguistiche, digitali e finanziarie attese in esito ai suddetti corsi, a partire da quelli già definiti dal Ministero dell’Istruzione (MI) a livello 42 nazionale, coerenti con i relativi quadri comuni di riferimento europei e integrati nell’ambito del Quadro nazionale delle qualificazioni); inserire una nota su eventuale documento/fonte
  3. promuovere accordi territoriali tra Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (CPIA), Centri Per l’Impiego (CPI) e Comuni per favorire il raccordo tra questi soggetti e consentire l’accoglienza, la presa in carico e le possibili azioni di orientamento a favore della popolazione adulta in attesa di una collocazione/ricollocazione lavorativa, anche in una prospettiva di rafforzamento e capacitazione delle reti territoriali dei servizi di istruzione, formazione, lavoro e inclusione sociale.

 

Formez PA per le Reti territoriali per l’apprendimento permanente

Il tema dell’apprendimento permanente dell’adulto e quello dell’organizzazione delle reti territoriali partono dalla centralità della persona, configurando l’apprendimento permanente non più come un “servizio alla persona” ma come un “diritto della persona” per tutto il corso della vita (lifelong learning), in ogni luogo e con ogni modalità (lifewide learning). Ogni individuò può dunque ben dotarsi per affrontare i continui mutamenti della società e del lavoro.

Garantire il diritto all’apprendimento permanente significa promuovere e assicurare al territorio un sistema integrato di servizi volti allo sviluppo e alla valorizzazione delle competenze di ogni persona dovunque acquisite, per tutto il corso della vita in ottica di innalzamento dei livelli di istruzione e formazione, di progressione culturale, economica e sociale sia individuale che collettiva.
Per rendere questi servizi reali e accessibili, occorrono nuove organizzazioni in grado di offrire alle persone dei servizi integrati d’istruzione, formazione e lavoro in maniera permanente. Queste organizzazioni sono le reti territoriali per l’apprendimento permanente, cioè l’insieme dei servizi di istruzione, formazione e lavoro collegati alle strategie per la crescita economica, l’accesso al lavoro dei giovani, la riforma del welfare, l’invecchiamento attivo, l’esercizio della cittadinanza attiva, anche da parte degli immigrati.

Formez PA con il progetto Nuovi Percorsi ha sperimentato con la Regione Siciliana un’azione a supporto delle reti territoriali per l’apprendimento sostenendo l’amministrazione in un iter operativo per la costruzione della rete territoriale.
Per la costituzione della rete si è proceduto alla definizione di un modello, a regia regionale, per la programmazione e la governance degli interventi, collegato, per le funzioni operative e la valorizzazione e messa a sistema delle esperienze già realizzate, alle reti territoriali quali luoghi istituzionali di accesso a servizi integrati. Sono state sviluppate anche alcune proposte di attività per rendere efficiente il sistema di certificazione delle competenze, il riconoscimento dei crediti e azioni che, a partire dalla rilevazione dei bisogni dei cittadini e dei territori, aspirano ad ampliare l’offerta formativa anche attraverso progettazioni integrate tra sistemi.

Per capitalizzare l’esperienza e condividere il percorso metodologico, seguito con tutti i soggetti potenzialmente interessati allo sviluppo di servizi integrati per l’apprendimento permanete degli adulti, è stato realizzato un documento di sintesi in cui si ripercorrono concetti e tappe salienti della normativa e obiettivi e modalità organizzative di una rete territoriale per l’apprendimento.  

Vai al documento

Area tematica: 
Tipo di Contenuto: 
Data pubblicazione: 
Martedì, 24 Gennaio, 2023 - 11:56