Microcredito: uno strumento di sviluppo economico in crescita nel nostro Paese, ma ancora sottoutilizzato rispetto al bacino di utenza potenziale. Fortemente radicata nei paesi in via di sviluppo, come il Bangladesh e l’India, meno diffuso - purtroppo - nell’Unione europea e in Italia, la microfinanza consente l’accesso al credito agli aspiranti imprenditori appartenenti alle categorie svantaggiate, cui normalmente le banche non concederebbero un prestito: donne tagliate fuori dal mercato del lavoro, ex detenuti, ex tossicodipendenti, over 65, under 35, immigrati.
Secondo i dati dell’Ente nazionale per il microcredito, nel nostro Paese nel 2010 sono stati erogati 7 mila prestiti, pari a 70 milioni di euro: un trend in crescita rispetto agli anni precedenti, ma ancora troppo basso, in confronto alla domanda.
Proprio il microcredito è stato al centro di un seminario che si è svolto il 24 febbraio a Roma, presso la sede della rappresentanza in Italia della Commissione europea con la partecipazione del presidente di Formez PA, Carlo Flamment.
All’evento sono intervenuti Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, Mario Baccini, Presidente Ente Nazionale per il Microcredito e Letizia Moratti, Presidente Comitato Etico dei Garanti progetti Ente Microcredito, Fondazione San Patrignano.
Attualmente la Commissione europea sostiene il microcredito attraverso tre grandi progetti, i primi due avvalendosi dei fondi strutturali: JEREMIE, che stanzia i finanziamenti a livello regionale; JASMINE, che fornisce assistenza agli istituti di microfinanza; PROGRESS Microfinance Facility, che fornisce alle piccole imprese prestiti inferiori a 25 mila euro attraverso banche pubbliche e private a istituti senza fini di lucro. A beneficiarne sono soprattutto i disoccupati di lungo periodo.
Questo il commento del Presidente di Formez PA, Carlo Flamment, a margine dell'evento: “L'Ue sta mettendo in campo fondi consistenti - centinaia di milioni euro per le Regioni del Mezzogiorno che fanno parte dell'obiettivo Convergenza, sotto forma di microcrediti per imprese individuali e aziende start up. Ciò rappresenta una parte importante di un disegno strategico atto a contrastare la crisi, valorizzando la creatività, l'inventiva e la capacità individuale per affrontare questo momento difficile".
Continua Flamment: “Assieme al credito proveniente dall’Ue, la strategia del Governo - che comprende la possibilità per gli under 35 di aprire un'impresa con un euro e la semplificazione delle concessioni e delle autorizzazioni per avviare un’attività - può aiutare quelle aree del Paese che presentano tassi elevati di disoccupazione e scarse risorse. Ci si chiede, però, il motivo per cui i fondi siano sottoutilizzati. Da questo punto di vista, suggeriamo di supportare gli imprenditori fornendo desk di assistenza tecnica per lo svolgimento di attività importanti come la redazione di un business plan”.
A tale proposito il commissario europeo Tajani ha sottolineato l'esigenza di aprire il Forum europeo sull’accesso al credito delle Pmi anche al microcredito, al fine di ottimizzare le risorse disponibili.
Sempre lo scorso 24 febbraio, l’Ente nazionale per il microcredito e la Fondazione San Patrignano hanno siglato a Palazzo Chigi, alla presenza del Ministro per gli Affari regionali Piero Gnudi, un protocollo di intesa per la creazione di un fondo di garanzia per lo sviluppo di microimprese sul territorio con uno stanziamento base di 1 milione di euro. Ne beneficeranno soprattutto ex tossicodipendenti, persone con disabilità e vittime dell’emarginazione.
Sintesi video del seminario
Programma del seminario
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Data pubblicazione:
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:27