Lotta al terrorismo: la Commissione adotta un Piano di Azione
La Commissione europea ha adottato, il 21 dicembre 2016, un pacchetto di misure per migliorare la capacità di risposta dell'UE nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata. Le misure adottate fanno parte di una serie di impegni assunti dalla Commissione europea nel piano d'azione di lotta contro il finanziamento del terrorismo pubblicato nel febbraio 2016.
Le recenti proposte mirano a rafforzare il quadro giuridico dell'UE in materia di riciclaggio di denaro, flussi illeciti di denaro contante e congelamento e confisca di beni. Le misure, presentate insieme alla terza relazione sui progressi compiuti verso l'Unione della sicurezza, garantiscono una risposta europea forte e coordinata nella lotta contro il finanziamento del terrorismo e permettono all'UE di fare un passo avanti verso un'Unione della sicurezza efficace e autentica.
La sicurezza è stata un tema costante fin dall'inizio del mandato della Commissione Juncker, partendo dagli orientamenti politici del Presidente del luglio 2014 all'ultimo discorso sullo stato dell'Unione del settembre 2016.
Queste misure si propongono di rendere più difficile finanziare, ai terroristi e criminali, le loro attività agevolando allo stesso tempo gli interventi delle autorità per individuare e bloccare i loro movimenti finanziari. Individuare i flussi finanziari sospetti e bloccare le fonti di finanziamento del terrorismo rappresenta uno dei modi più efficaci per impedire potenziali attentati terroristici e attività criminali. Il rintracciamento dei flussi finanziari può anche essere utile per fornire alla polizia e alle autorità di contrasto informazioni fondamentali e strumenti efficaci per le loro indagini.
Tra le misure previste rientrano:
Garantire la perseguibilità penale del riciclaggio: la Commissione ha proposto una nuova direttiva per perseguire penalmente il riciclaggio dei proventi di reati e fornire alle autorità competenti disposizioni di diritto penale adeguate. Le azioni proposte:
- stabiliscono norme minime per la definizione dei reati penali e delle sanzioni connesse al riciclaggio di denaro, impedendo così ai criminali di sfruttare le differenze esistenti tra le diverse legislazioni nazionali;
- rimuovono gli ostacoli alla cooperazione giudiziaria e di polizia transfrontaliera istituendo disposizioni comuni per migliorare le indagini sui reati connessi al riciclaggio di denaro;
- allineano le norme dell'UE agli obblighi internazionali in materia, quali quelli stabiliti dalla convenzione del Consiglio d'Europa di Varsavia e dalle raccomandazioni della task force "Azione finanziaria".
Istituire controlli più rigorosi sui grandi flussi di cassa: per fornire alle autorità competenti strumenti adeguati per individuare i terroristi e coloro che li sostengono finanziariamente, il nuovo regolamento sui controlli sul denaro contante mira a:
- rafforzare i controlli sul denaro contante per coloro che entrano o escono dall'UE con 10.000 euro o più in contanti;
- permettere alle autorità di agire anche in relazione a importi inferiori alla soglia prevista per le dichiarazioni doganali (€10.000), qualora si sospettino attività criminali;
- migliorare lo scambio di informazioni tra le autorità e gli Stati membri;
- estendere i controlli doganali ai contanti inviati mediante pacchi postali o spedizioni di merci, ai prodotti preziosi come l'oro e alle carte di pagamento prepagate che attualmente non sono oggetto delle normali dichiarazioni doganali.
Congelamento delle risorse finanziarie dei terroristi e confisca dei loro beni: rapidi interventi transfrontalieri di congelamento o confisca degli attivi finanziari permetteranno di impedire ai terroristi di utilizzare i propri capitali per commettere ulteriori attentati. La proposta di regolamento sul riconoscimento reciproco degli ordini di congelamento e confisca dei proventi di reato permetterà di:
- disporre di uno strumento giuridico unico per il riconoscimento degli ordini di congelamento e confisca in altri paesi dell'UE, semplificando l'attuale quadro giuridico;
- ampliare l'ambito di applicazione delle attuali norme sul riconoscimento transfrontaliero, al fine di includere la confisca nei confronti di terze persone collegate ai criminali. Rientra in tale ambito la confisca nei casi in cui gli autori dei reati non sono condannati, ad esempio perché fuggiti o deceduti;
- migliorare la rapidità e l'efficienza degli ordini di congelamento o di confisca grazie a un documento standard e all'obbligo per le autorità competenti di comunicare tra loro;
- garantire che il diritto delle vittime all'indennizzo e alla restituzione sia rispettato. Nel caso di esecuzioni transfrontaliere di ordini di confisca, il diritto della vittima è prioritario rispetto all'interesse dello Stato di esecuzione e di emissione.
Staff Europe Direct