Più Europa per la Regione Puglia significa amministrazioni pubbliche efficienti e trasparenti, meno burocrazia e dirigenti in sintonia con le esigenze di rapidità ed efficacia sempre più avvertite come necessità irrinunciabili nella realtà economica locale.
Questi gli obiettivi del progetto “PR.I.M.A.” Puglia, previsto fra gli interventi del POR FSE – Asse VII, che dà seguito al protocollo d’intesa fra Regione Puglia e Dipartimento per la Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio ed è coordinato, per Formez PA, da Valeria Spagnuolo.
Il progetto è rivolto alle amministrazioni pugliesi con lo scopo di migliorarne le capacità nel governo delle rispettive competenze. L’iniziativa è molto articolata ed è mirata a costruire anche un nuovo tessuto nei rapporti fra cittadino e PA. Perché la trasparenza e l’efficienza amministrativa sono traguardi possibili e necessari a condizione che “fornitori” e “fruitori” dei servizi abbiano la consapevolezza piena dei diritti e dei doveri. Un aspetto rilevante del progetto prevede il rafforzamento delle capacità di intervento dell’amministrazione nei settori strategici per le politiche di sviluppo. Per rispondere in questo modo ai bisogni di un governo del territorio growth oriented, quindi controlli burocratici incisivi ma meno invasivi e, soprattutto, mirati a incentivare le energie imprenditoriali e a svilupparne di nuove.
Il cuore del “programma integrato” per il miglioramento delle performance delle amministrazioni della Regione Puglia è la formazione di competenze specifiche sulla policy di Europa 2020. Si tratta nel caso specifico di formare competenze adeguate per migliorare i rapporti fra la Regione e gli enti locali in relazione alle opportunità offerte dai diversi programmi europei di finanziamento e sviluppo, che siano per il lavoro e l’occupazione o per la formazione professionale e la ricerca scientifica. Tanti “cassetti” da cui le singole Regioni possono prendere le ricette più consone e vicine alla loro impostazione politica. L’agenda “Europa 2020”, come è noto, dispone di svariati “cassetti” e a ogni Regione si offre l’opportunità di aprire quelli che ritiene più idonei alle proprie esigenze.
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Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28