di Alessandra Cornero*
Sottrarre l'ovvio, aggiungere il significativo: è stata la legge di John Maeda sulla semplicità, citata da Emilio Simonetti (Dipartimento della Funzione Pubblica) nella sua relazione, ad aver fatto da filo conduttore del seminario "Qualità Web PA: condividere conoscenza, strumenti, esperienze di usabilità", che si è tenuto l’11 luglio a Napoli al Maschio Angioino.
Una legge che tutti i siti web delle PA dovrebbero rispettare, per essere semplici, facili da usare, comprensibili. In una parola, usabili.
Al centro della giornata, la comunità di pratica Qualità Web PA (creata nell’ambito del progetto WikiPA, realizzato da Formez PA su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica) e lo sviluppo di una rete di persone, in particolare funzionari e dirigenti pubblici, coinvolte a vario titolo nel ciclo di pubblicazione web delle PA, per condividere conoscenze, strumenti ed esperienze di usabilità.
Fine ultimo dell’iniziativa, migliorare la qualità dei i siti web delle PA e favorire il diritto all’informazione e alla cittadinanza digitale.
Una comunità di pratica dedicata alla qualità dei siti web era l’anello mancante di un percorso iniziato da tempo e che ha messo in campo negli anni strumenti come le Linee guida per i siti web PA e i relativi Vademecum, strumenti di misurazione come Radar web PA e la Bussola della Trasparenza, strumenti per realizzare test semplificati di usabilità come il protocollo eGLU.
Base di qualsiasi sistema di apprendimento sociale, la comunità di pratica contribuisce alla creazione della rete, consente di realizzare l'assistenza reciproca per il trasferimento di prassi e modelli organizzativi, il reperimento di dati, informazioni e conoscenze specialistiche sul proprio lavoro; permette di condividere definizioni del “sapere” e riferimenti aggiornati alle fonti giuridiche, consente condivisioni utili per operare con una visione comune del proprio lavoro.
Gli aderenti alla comunità (ad oggi più di 350) partecipano a un percorso di empowerment, caratterizzato da azioni integrate per lo sviluppo delle competenze: incontri, webinar e seminari sui temi della qualità del web.
Ma partecipano anche alla creazione di nuova conoscenza, come nel caso del Manifesto per l’Usabilità dei siti web delle PA, un esempio di scrittura collaborativa nato da una discussione avviata, proprio nella Comunità, da un post di Emilio Simonetti.
Tra le attività di scrittura collaborativa previste dal progetto, c’è anche la produzione di contenuti in WikiPA, l’enciclopedia online del sapere delle PA (http://wikipa.formez.it) per condividere il sapere di base del web pubblico, creando insieme voci e termini di glossario.
A tal fine, all’interno della sala del Maschio Angioino, è stato allestito uno spazio a disposizione dei partecipanti suddiviso in due aree, una per la segnalazione di esperienze e l’altra per le proposte di termini per la wiki-enciclopedia WikiPA.
L'input iniziale è stato quello di contribuire a definire i confini dei domini di usabilità, trovabilità, accessibilità proponendo una serie di termini: in molti hanno risposto con interesse, offrendo contributi utili per un ulteriore sviluppo dei glossari e delle voci di enciclopedia sul tema della qualità dei siti pubblici.
Nella prima parte della giornata, dopo i saluti istituzionali dell’Assessore alla Comunicazione del Comune di Napoli Monia Aliberti, gli interventi si sono concentrati sull’importanza della diffusione della cultura dell’usabilità all’interno delle amministrazioni, sullo sviluppo delle competenze digitali e sui profili necessari all’interno delle PA per creare siti facilmente navigabili, contenuti trovabili, utili e semplici da comprendere.
Gli interventi di Emilio Simonetti (Dipartimento della Funzione Pubblica), di Salvatore Marras (Formez PA) e di Pasquale Popolizio (IWA), coordinati da Marco Magheri (Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale), hanno evidenziato possibili percorsi di miglioramento, ciascuno a partire da ultimi strumenti o prodotti realizzati.
In particolare, Emilio Simonetti ha parlato dell’intenso lavoro svolto negli ultimi due anni dal Gruppo di Lavoro per l’Usabilità (GLU) e, con il Monitor dei test delle PA centrali, ha voluto mostrare, non solo e non tanto i numeri, pure incoraggianti, quanto l’importanza dell’avvio e della diffusione delle attività di testing dell’usabilità presso le amministrazioni centrali, attività che il DFP ha promosso e va sostenendo nei confronti di tutte le PA.
Attraverso la presentazione della sezione dedicata alle Competenze digitali per la Pubblica Amministrazione delle Linee guida del Programma Nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali, realizzate da un gruppo di lavoro promosso da AgID, Salvatore Marras ha sottolineato quanto sia strategico diffondere le competenze di e-leadership per attivare una propensione concreta al cambiamento e all’innovazione nella PA, abilitare i principi della cittadinanza digitale, attuare le iniziative e-government e aprire la PA all’open government.
Perché i siti diventino più usabili, si rende sempre più necessaria all’interno delle PA la presenza dei Professionals, i professionisti del web definiti e costantemente aggiornati negli web skill profiles da un gruppo di lavoro promosso dall’IWA, presentati durante l’incontro da Pasquale Popolizio.
Nella seconda sessione si è entrati nel vivo della condivisione di strumenti e esperienze di usabilità.
Il focus principale è stato sul protocollo eGLU2.0, illustrato in dettaglio da uno degli autori, Pierluigi Feliciati (Università di Macerata). Si tratta di una procedura ad uso delle redazioni web delle PA, creata dai componenti tecnico-scientifici del Gruppo di Lavoro per l’Usabilità (GLU) promosso dal DFP, per realizzare, “in casa” e a basso costo, test di usabilità semplificati.
Per approfondire ulteriormente, le PA possono utilizzare anche tecniche avanzate di progettazione e valutazione dell'usabilità, introdotte nella seconda parte del protocollo eGLU 2.0 e illustrate da un altro autore del protocollo, Josè Compagnone (Comune di Napoli).
Qualsiasi tecnica si usi, l’importante è uscire dall’autoreferenzialità e considerare centrale l’esperienza dell’utente, il punto di vista del cittadino che cerca e ha bisogno e diritto di trovare. In questo contesto, è stato interessante il racconto delle esperienze di testing dei propri siti web realizzate con il protocollo eGLU, di INPS e Agenzia delle Entrate.
Manuelito Nardone (INPS) e Adolfo Tasinato (Agenzia delle Entrate) non solo hanno descritto l’esperienza realizzata, ma hanno anche evidenziato i vantaggi ottenuti, le criticità incontrate e quelle superate.
L’usabilità non dovrebbe riguardare soltanto i siti web istituzionali delle PA, ma anche la presenza delle PA sui social network. A ricordarlo, alla fine della mattinata, una carrellata interessante su problemi di usabilità e esperienze d’uso di social network da parte di PA, illustrata da Mimmo Pennone (Provincia di Napoli).
“Il protocollo eGLU è facile ed è utile, usatelo! E se avete bisogno di supporto, rivolgetevi pure a noi, saremo felici di darvi una mano”. Credo che basti un invito del genere, rivolto da una PA all'altra, per raccontare - sottraendo l’ovvio e aggiungendo il significativo - il valore di una comunità che funziona. E pare che la Comunità Qualità Web PA stia funzionando.
Una comunità che condivide saperi, strumenti e esperienze e, allo stesso tempo, crea nuove conoscenze, propone e realizza nuove iniziative. Proliferazione cognitiva, dunque, che gli strumenti messi in campo favoriscono, in quanto elementi propulsori e generatori continui di nuovo valore, ma che solo le persone, con il loro impegno e con un forte spirito collaborativo, possono veramente realizzare.
Sono disponibili qui il programma e i materiali dell'evento.
* Responsabile Comunità di pratica Qualità Web PA