Prevenire l’introduzione di nuove complicazioni burocratiche per cittadini e imprese attraverso meccanismi di controllo preventivo sul comportamento delle amministrazioni.
E’ questo l’obiettivo della "Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione delle disposizioni in materia di riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico di cittadini e imprese", trasmessa dal Ministro per la Semplificazione e la PA Marianna Madia ai presidenti di Camera e Senato e pubblicata sul sito della Funzione Pubblica unitamente all’allegato (Tab. dei provvedimenti pubblicati in G.U. che menzionano oneri informativi).
Le disposizioni oggetto della Relazione, prevista dallo Statuto delle Imprese (legge 11 novembre 2011, n. 180) sanciscono che i regolamenti e i provvedimenti amministrativi adottati dalle amministrazioni per regolare l'esercizio di poteri (autorizzatori, concessori, certificatori), l'accesso ai servizi pubblici e la concessione di benefici, che impongano o modifichino degli adempimenti per cittadini e imprese, siano corredati da un elenco degli oneri introdotti o eliminati, da pubblicare sui siti istituzionali di ciascuna amministrazione e, ove previsto, in Gazzetta Ufficiale.
Tale obbligo di pubblicazione è anche previsto dall’art. 34 del Decreto Trasparenza (D. Lgs. 33/2013), che precisa come, per oneri informativi gravanti sui cittadini e sulle imprese, si intenda qualunque obbligo informativo o adempimento che comporti la raccolta, l'elaborazione, la trasmissione, la conservazione e la produzione di informazioni e documenti alla pubblica amministrazione.
L’obbligo di redigere l’elenco, di allegarlo all’atto e di pubblicarlo, risponde ad una duplice finalità: responsabilizzare le amministrazioni nell’individuazione degli adempimenti introdotti, in modo da prevenire l’introduzione o il mantenimento di oneri eccessivi o sproporzionati rispetto alle esigenze di tutela degli interessi pubblici; rendere immediatamente conoscibili gli adempimenti introdotti o eliminati legati al provvedimento adottato, in modo da assicurare certezza all’applicazione delle nuove disposizioni.
All’interno della relazione sono illustrati: i criteri e le modalità che le amministrazioni sono tenute a seguire per predisporre e pubblicare gli elenchi degli oneri introdotti ed eliminati; le attività di sensibilizzazione realizzate dal Dipartimento della Funzione Pubblica per promuovere la conoscenza e l’applicazione delle nuove disposizioni; i risultati delle attività di monitoraggio condotte dal Dipartimento della Funzione Pubblica. La parte finale è dedicata alla valutazione dell’impatto delle disposizioni in esame e alle proposte di correttivi volti a garantirne un’efficace applicazione.
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Intanto il Ministro per la Semplificazione e la PA Marianna Madia il 2 aprile 2014 ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera dei Deputati.
Questi i punti fondamentali del suo programma:
- Semplificare la Pubblica Amministrazione
- Dare attuazione alle norme già esistenti
- Valorizzare le professionalità anche attraverso processi virtuosi di rinnovamento
- Rendere i dirigenti protagonisti della riforma della PA
- Adottare delle misure a garanzia delle pari opportunità e della conciliazione vita/lavoro
- Usare la spending review per una riorganizzazione efficiente dello Stato senza tagli lineari
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"Abbiamo un grande progetto di staffetta generazionale, con un processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e dei dipendenti vicini alla pensione per favorire l'ingresso di giovani - ha dichiarato Madia a proposito della valorizzazione delle professionalità. “Se non si fa - ha detto ancora - non ci può essere rinnovamento della PA, ma solo agonia".
"Non crediamo che serva il blocco del turn over - ha precisato - mentre è invece indispensabile un ricorso alla mobilità, non solo all’interno della stessa PA, ma anche ai diversi livelli amministrativi, per allargare il perimetro dello Stato e renderlo più efficiente”.
Madia ha sottolineato anche che sulla spending review intende "non solo far rispettare gli obiettivi di spesa che come Governo ci daremo, ma attuare un piano strutturale di risparmio vincolato ad un ritorno di investimento nella PA".