Anastasi: “Il corso su leadership e performance realizza la direttiva del ministro Zangrillo”

"Il metodo gestionale applicato oggi da Formez è ispirato al management d'impresa, senza però snaturare il ruolo pubblico. Il Ministro Zangrillo ha chiesto di cambiare il paradigma, di lavorare sul merito, e l'Istituto sin dalla fine del 2023 ha applicato questa direttiva, introducendo una logica di obiettivi chiari e pubblici, visibili a tutti. Il nostro compenso deve essere correlato il più possibile ai risultati, non solo alle responsabilità assunte. È il modo migliore per costruire una PA che produce valore reale per cittadini e imprese". E' quanto ha affermato il Presidente Formez, Giovanni Anastasi, intervistato dal quotidiano lentepubblica.it. Anastasi ha evidenziato, inoltre, come la riforma del sistema di performance e leadership e l'uso di indicatori strategici, permetta di collegare gli investimenti pubblici a risultati tangibili, come nel caso di dell'assistente virtuale per i concorsi pubblici Camilla, che ha generato risparmi stimati, in un anno, di un milione di ore di attesa per i concorsi pubblici. "Sempre per quanto riguarda il tema sopra citato – ha sottolineato Anastasi - abbiamo realizzato, a supporto del Dipartimento della Funzione pubblica, il materiale per il corso di alta formazione su 'Performance e Leadership', declinando la direttiva ministeriale sul merito. Tutto il materiale è stato pubblicato ed è disponibile sul portale Syllabus". "Consiglio a tutti i dipendenti pubblici di fruirne – ha chiosato – questo rappresenta un forte cambiamento di paradigma a favore del merito: ritengo che conoscere regole e i processi di valutazione sia fondamentale tanto per chi valuta che per chi è valutato".
"L'intelligenza artificiale - ha inoltre aggiunto - deve essere intesa come strumento di democratizzazione dell'informazione e non oggetto di timore: C'è ancora diffidenza. Qualcuno teme che la macchina sostituisca il potere discrezionale. Ma l'Intelligenza artificiale non fa favoritismi e non si offende se la critichi. Nei nostri test ha mostrato un tasso di errore decisamente inferiore a quello umano, soprattutto nei processi ripetitivi, come ad esempio quello della lettura e della selezione dei curricula". Di fatto, sostiene Giovanni Anastasi, l'IA ci insegna molto più di quanto immaginiamo: "Laddove l'Intelligenza artificiale non è in grado di rispondere, può significare che le norme non sono molto chiare. Dunque, ci indica di correggere il tiro. La principale differenza tra l'uomo e l'IA è che quest'ultima è scalabile, e questo consente, a questa tecnologia, di superare l'uomo semplicemente applicando le regole".