Alla seconda edizione degli Stati generali della comunicazione per la salute, evento che si è svolto a Roma il 13 e 14 settembre, presso la sala Foschi dell’azienda ospedaliera San Giovanni addolorata, patrocinata da Formez, si è parlato anche del rapporto fra il ruolo dell’informazione in ambito sanitario e il PNRR. All’evento, organizzato da Federsanità in collaborazione con Pa social, è intervenuto Sergio Talamo, Direttore della Comunicazione Istituzionale e Relazioni con le PA di Formez, nel panel sul “Piano di comunicazione del PNRR per la trasformazione del Paese: messaggio, parole chiave, target, canali, strumenti”.
“La prima cosa da dire, nel tema che mi è stato chiesto di affrontare dagli amici di Federsanità e PA social, è che la comunicazione, in generale, è fondamentale ma la comunicazione in ambito sanitario è essenziale. In quanto tocca un campo e il punto più delicato della nostra esistenza, oltre alle nostre paure più profonde, che nutriamo verso di noi stessi e i nostri cari”. E’ quanto ha affermato Sergio Talamo, Direttore della Comunicazione istituzionale e Relazioni con le PA di Formez, nel corso del suo intervento sul “Piano di comunicazione del PNRR per la trasformazione del Paese: messaggio, parole chiave, target, canali, strumenti”, presso gli ‘Stati generali della comunicazione per la salute’, giunti alla loro seconda edizione, organizzati da Federsanità, con la collaborazione di Pa social, che si sono svolti il 13 e 14 settembre a Roma, presso la sala Foschi dell’azienda ospedaliera San Giovanni addolorata. L’evento è stato patrocinato dall’istituto.
“Occorre una pianificazione concreta, un investimento nelle azioni per la salute - ha proseguito Talamo – che deve essere un’alleanza virtuosa tra gli strumenti digitali oggi disponibili e la passione, la competenza e la professionalità di chi opera a livello comunicativo nel campo sanitario”. Talamo, proseguendo, ha poi fornito dei dati importanti ed aggiornati al 12 settembre: “Trentasei milioni di spid, trentotto milioni di carte d’identità elettroniche, il cento per cento dei comuni italiani sull’anagrafe digitale, diciottomila amministrazioni che hanno aderito a Pago PA, trentacinque milioni di utenti sull’app IO. Tutti numeri che dimostrano che è in atto una diffusione del sapere che non c’è stata mai nella storia dell’uomo. Eppure, pur essendo dati notevoli riferiti al nostro Paese, si punta spesso in Italia l’accento più sul digital divide che su coloro che, invece, sono felici di poter accedere a questi strumenti avanzati”.
Il dirigente Formez ha poi posto l’accento sul mancato riconoscimento dei comunicatori sanitari: “Noi abbiamo una quantità notevole di professionisti nel campo della comunicazione sanitaria che hanno studiato e che ci sono cimentati con il digitale, portandolo nelle istituzioni. I comunicatori della salute, oltre ad avere importanti competenze, hanno un valore assoluto, perché spesso sono gli unici a cui ci si può rivolgere per avere informazioni sul come comportarsi e muoversi, se abbiamo un problema di salute. Noi stiamo sprecando queste capacità, nel campo della sanità, e non dimentichiamoci che, durante la pandemia, erano loro che facevano girare 24ore su 24, notizie che combattevano il Covid-19 e contro le fake news”.
Il direttore della comunicazione Formez ha rimarcato l’importanza del lavoro che si sta facendo al riguardo, in modo che sia approvata una nuova normativa, proprio affinché venga riconosciuto il profilo del comunicatore digitale dentro le amministrazioni, comprese quelle della sanità. “Sono stati fatti grandi passi avanti ma ancora non sufficienti – spiega Talamo – per questo continuiamo ad operare ed a lavorare in tale direzione”.
“L’attuale ministro per la Pubblica amministrazione , Paolo Zangrillo – ha affermato successivamente Talamo - sta puntando molto sulle pubbliche selezioni, sulla digitalizzazione e sulla formazione ma, soprattutto, sul capitale umano e, sul punto, ha creato un bellissimo slogan: “Facciamo semplice l’Italia”. Cioè rendiamo semplici i servizi”.
Sergio Talamo ha, inoltre, analizzato l’importanza del metaverso e dell’AI: La pianificazione astratta del Pnrr è stata portata avanti in un’epoca in cui non esisteva né il metaverso, né l’intelligenza artificiale. Quindi bisogna tenere conto che il mondo cambia ad una velocità impressionante. La stessa intelligenza artificiale di 6 anni fa, ad esempio, non è quella di oggi, ed è già vecchia. Oggi su questi temi si va ad una velocità impressionante, come mi ha confermato la collega della ASL Roma 1, Roberta Mochi, che mi ha parlato delle sperimentazioni sul metaverso che si stanno facendo negli ospedali, a Roma. Strumento con un potenziale enorme , che potrebbe essere messo a disposizione proprio dei più deboli, se qualcuno gli insegnerà ad usarlo. Così come, allo stesso modo può essere utilizzata l’intelligenza artificiale, che deve essere resa etica e disponibile per tutti, con una finalità pubblica, come quella, ad esempio, del tracciamento e della condizione di un paziente, per individuare magari la terapia migliore”.
Talamo ha concluso il suo intervento affermando che “il primo passaggio auspicabile è quello di una riforma della comunicazione pubblica e, al contempo, bisognerebbe inserire, in modo chiaro, la comunicazione, dentro la pianificazione unificata che lo Stato ha deciso di darsi. Per essere più chiari: in questa pianificazione è stato giustamente inserito tutto: trasparenza, bilancio, parità di genere, smart working ecc, meno che la comunicazione. Mi auguro che si possa presto cambiare al riguardo e fare un passo avanti”.