Il Presidente Giovanni Anastasi è intervenuto stamane a Roma, presso le Corsie Sistine del Complesso di Santo Spirito in Sassia, all’evento “Welfare Italia Forum 2024. Laboratorio per le nuove politiche sociali”, organizzato da Gruppo Unipol in collaborazione con The European House Ambrosetti.
Anastasi ha partecipato al panel “Le professioni e le competenze per costruire il welfare del futuro”, insieme con Stefano Scarpetta, Direttore Employement, Labour e Social Affairs dell'OECD e membro dell'Advisory Board del think tank "Welfare Italia", e Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo, già Rettore del Politecnico di Milano. A moderare l'incontro Antonio Polito, editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera.
“Le organizzazioni pubbliche svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’ecosistema del welfare”, ha affermato il Presidente. “È fondamentale che siano debitamente formate e in grado di vivere la trasformazione in corso per poter essere attori efficaci all’interno del ‘new normal’ che si verrà a creare”.
“Il nostro Istituto - ha proseguito - sta interpretando questa fase come laboratorio delle PA, sperimentando al nostro interno ciò che potrebbe diventare patrimonio comune. Un esempio: quando diciamo che stiamo sviluppando nuove soluzioni, lo stiamo facendo noi o affidiamo il compito a qualcuno all’esterno, perdendo così la governance? Questo perché un domani non molto lontano proprio avere la governance del patrimonio intellettuale che sviluppiamo sarà importantissimo”.
Al centro del suo ragionamento il tema dell’inclusione digitale. “Questo – ha affermato - diventa, di conseguenza, centro di questo cambiamento: non è un’opportunità ma una necessità. L’inclusione digitale – ha proseguito Anastasi - è un processo finalizzato non solo a utilizzare al meglio le opportunità legate all’innovazione, ma anche a migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e, di conseguenza, alla riduzione dell’alienazione professionale delle nostre risorse”.
“Alcune professioni potranno vivere una nuova primavera in virtù del fatto che l‘applicazione dell’Intelligenza Artificiale abbatte le barriere tecniche. Altro elemento da considerare è quello della leadership. Per disposizione del ministro Zangrillo, la formazione passerà a 24 ore annue (e come Istituto siamo in linea con questo target), ma dobbiamo tenere presente che il nozionismo andrà sempre a ridurre la sua importanza, specie se interpretiamo l’IA come augmentation (cioè la capacità che l’umano svolga meglio alcune attività). Il profilo del futuro è quello del decision maker o del problem solver. Il manager di domani non dovrà essere un anello della catena, ma colui che è in grado di costruirla e di rifarla. L’uomo, quindi deve necessariamente riposizionarsi verso il decision making”, ha chiuso Anastasi.
Guarda qui l'intervento completo del Presidente Anastasi.